Il Sole 24 Ore ha portato alla luce un documento “segreto” redatto dall’AGCOM in cui è contenuta la prima bozza del regolamento per le future NGN (“Next Generation Network”), cioè le nuove reti in fibra ottica per l’ultra banda larga.
Questo testo, che si può scaricare dal sito del Sole 24 Ore, è il frutto di sei mesi di lavoro e si pone due obbiettivi fondamentali: nessun favore ai provider, ma condizione di massima parità e reti aperte a tutti.
Il documento è ovviamente preliminare e sarà discusso in questi giorni e non sono escluse modifiche e integrazioni. Da quanto apprendiamo, gli investimenti iniziali saranno concentrati nelle aree dove i profitti potranno essere maggiore e dunque (ma era scontato), si dovrebbe partire da Milano e Roma.
Queste zone vengono definite come “nere“, dove cioè la concorrenza sarà molto accesa e dove si prevede in 3 anni la cablatura ed entro 8 anni lo sviluppo complessivo. Qui tutti dovranno essere presenti e con più reti.
Vengono definite “grigie” le aree di medio interesse (capoluoghi di provincia, aree industriali?), dove il mercato da solo non riesce a generare una vera concorrenza.
Qui potranno collaborare anche gli enti pubblici territoriali e sarà realizzata una sola rete.
Infine abbiamo le zone che vengono definite come “fallimento di mercato” in cui si investirà non per profitto ma per motivi sociali in quanto qui un vero ritorno economico non ci sarà mai, ma sono presenti comunque 7,5 milioni di persone.
Si sollecita inoltre la cooperazione tra i soggetti interessati per la ripartizione delle ingenti spese di investimento, con però un occhio di riguardo a chi proporrà il progetto dell’infrastruttura a cui andranno alcuni vantaggi non ancora ben definiti (scappatoia pro Telecom?)…
Siamo alla stretta finale, voi che ne pensate? “Il regolamento va verso una strada giusta?”