Da anni sono in corso studi per individuare un nuovo tipo di memoria e una delle tecnologie più promettenti è rappresentata dalle NVMM (Non-Volatile Main Memory), ovvero memorie che conservano il loro contenuto anche in assenza di alimentazione.
Queste memorie potrebbero in futuro sostituire le tradizionali DRAM usate in tutti i computer, ma proprio per il fatto di essere “non volatili” sono soggette a problemi di sicurezza. I ricercatori della North Carolina State University hanno però trovato una soluzione.
Le NVMM più note sono le PCM (Phase Change Memory) che permettono tempi di avvio inferiori alla DRAM ma, come le memorie flash, conservano tutti i dati per molti anni anche in assenza di energia. I malintenzionati possono quindi accedere ai dati personali (numero della carta di credito, password, ecc.) se il computer viene smarrito oppure se l’utente decide di vendere il modulo di memoria.
Dato che i dati nella NVMM sono immagazzinati nella memoria principale, non possono essere criptati. Il software non può accedere alla memoria principale, perché il software stesso opera all’interno della memoria principale. I ricercatori hanno quindi sviluppato un sistema di crittografia hardware denominato i-NVMM.
Invece di codificare tutti i dati, un algoritmo individua quelli non utilizzati dal processore, mantenendo il 78% della memoria principale criptata durante l’uso, con una riduzione delle prestazioni pari solo al 3,7%. L’algoritmo rileva anche lo stato di idle, per cui ogni dato non usato viene automaticamente codificato. Il 78% della memoria principale è codificato durante l’uso, mentre il restante 22% è codificato quando il computer viene spento.
Il motore di codifica i-NVMM è integrato nei moduli di memoria, quindi è compatibile con tutti i processori e con tutti i sistemi operativi.