Se non stupisce che i film abbiano di solito qualche scena tagliata che non appare nelle versioni finali, colpisce senz’altro di più che qualche scena venga tagliata anche nei videogiochi.
Sembra essere stato il caso di The Secret of Monkey Island, capolavoro del genere delle avventure grafiche di LucasArts dei primi anni Novanta.
Durante lo sviluppo del remake del summenzionato gioco, uscito la scorsa estate su PC, iPhone e Xbox 360 e dal titolo The Secret of Monkey Island: Special Edition, Adam Bormann di LucasArts ha rivelato di aver dovuto riprendere il codice originale del gioco reperendo in esso diverso materiale creato dagli sviluppatori ma poi non incluso nella versione finale del titolo, probabilmente per scelta dei creatori, Ron Gilbert e Tim Schafer.
Sembra che il materiale che i programmatori hanno poi deciso di non includere nel gioco sia rimasto comunque tra le linee di codice di programmazione originale e Bormann lo ha riportato alla luce scoprendo diverse chicche per gli appassionati della serie, tra cui inedite righe di dialogo davvero esilaranti.
Trovate la lista dei dialoghi non inclusi nel gioco originale a questo indirizzo, in lingua inglese. Appare quasi scontato pensare che tali frasi inedite non siano mai state tradotte in italiano, dunque occorre un po’ di dimestichezza con la lingua di Shakespeare per coglierle appieno, considerando anche il gergo piratesco utilizzato e la serie interminabile di contrazioni e abbreviazioni americane.
Ai giocatori italiani, in realtà, la serie di Monkey Island aveva negato anche altri importanti momenti ludici, tra cui, nel terzo episodio, The Curse of Monkey Island, un’intera scena cantata da Guybrush Threepwood, Bill Tagliagole, Edward Van Helgen e Haggis McMutton, in cui i quattro pirati, sul Cetriolo di Mare, intonavano la simpatica “A Pirate I Was Meant to Be”, presente nelle versioni anglofone del gioco ma assente nelle edizioni nostrane.