Palantir. Al sentire questa parola i fan di J. R. R. Tolkien provano un fremito nella spina dorsale, mentre i profani della saga sugli anelli strabuzzano gli occhi, provando a immaginare il significato arcano dell’esotico termine. Per gli amanti della letteratura fantasy, Palantir significa Pietra Veggente, per gli sviluppatori di Facebook il termine identifica invece un nuovo affascinante progetto, naturalmente legato al famoso social network.
Sfruttando le centinaia di migliaia di informazioni che transitano ogni secondo sui server di Facebook, un gruppo di sviluppatori ha pensato bene di realizzare un software per monitorare su scala globale tutte le attività degli utenti sul portale. È così nato il Project Palantir, un applicativo presentato recentemente al Facebook Hackathon, una sorta di maratona per mettere insieme nuove idee e soluzioni per migliorare e innovare il social network che ormai da mesi impazza anche in Italia.
Attraverso una ricostruzione tridimensionale del globo terrestre, Palantir mostra la miriade di attività svolte dagli utenti in tutto il mondo su Facebook. A ogni azione corrisponde un punto luminoso, in corrispondenza del server da cui accede l’utente, che si leva in cielo fino a scomparire nell’oscurità del Cosmo simulato dal software. Un brulicare senza sosta, che testimonia in tempo reale la mole di dati aggregati e calcolati dalle macchine (10 miliardi solo di foto) che gestiscono le decine di milioni di profili attivi sul social network.
Un’altra modalità di visualizzazione consente, invece, di riprodurre attraverso i continenti le connessioni attivate dagli utenti quando stringono amicizia con un nuovo contatto. Infine, un’altra opzione consente anche di visualizzare le attività svolte dagli utenti suddivise per categoria, con icone per foto, profili e contatti. Un nuovo modo di vedere l’impronta su scala globale di Facebook davvero affascinante e, a tratti, forse anche un poco inquietante…