Apple non entrerà nel mercato delle serie TV, ma offrirà il proprio aiuto dove serve. È questo, in sostanza, il succo delle dichiarazioni rilasciate da Eddy Cue in occasione di un’intervista per l’Hollywood Reporter. Un’intervista, con molta probabilità, utile anche per bloccare sul nascere voci e speculazioni relative a “Planet of the Apps”, la prima produzione televisiva di Cupertino, annunciata nella giornata di ieri con l’apertura dei casting.
Sono sempre più le società che, pur mantenendo il loro focus sull’universo della tecnologia, hanno deciso di lanciarsi nella produzione di show televisivi. L’esempio più rappresentativo è quello di Amazon che, oltre al settore dell’ecommerce e della forniture di servizi, da tempo realizza serie di culto del calibro di “Transparent” e “The Man in the High Castle”. Proprio di questi giorni è la notizia di una possibile mossa in questa direzione anche da parte di Apple: la società ha annunciato l’avvio dei lavori per “Planet of the Apps”, uno show che si concentrerà sugli sviluppatori di applicazioni e sul loro contributo nell’universo dell’innovazione. Cue, tuttavia, assicura come quello della Mela sia più un esperimento, che la volontà di entrare a tutti gli effetti in un mercato già sovraffollato:
Non stiamo cercando di creare serie TV. Se vediamo possano essere complementari a quanto facciamo su Apple Music o scopriamo qualcosa che possa risultare innovativo per la nostra piattaforma, potremmo fornire aiuto e dare suggerimenti. Ma non stiamo cercando di competere con Netflix o con Comcast.
E proprio in relazione agli ipotetici rivali sul mondo degli show televisivi, Cue ha allontanato le indiscrezioni su una possibile acquisizione di Time Warner, sottolineando come Apple “non stia attivamente cercando di acquisire nessuno studio”.
Il dirigente Apple, infine, conferma nuovamente come l’unico interesse di Apple è quello relativo ai contenuti che possano legarsi ai suoi prodotti già esistenti, ad esempio per la crescita e l’espansione di Apple Music.