Eddy Cue è appena entrato nel consiglio di amministrazione Ferrari. Un pezzo grosso di Apple (il Senior Vice President Internet Software and Service) entra dunque nel Board of Director della nota casa automobilistica italiana, come annunciato in via ufficiale da Maranello stessa attraverso un comunicato stampa diramato proprio in queste ore.
Non è stato spiegato quale sarà, nello specifico, il ruolo di Eddy Cue in Ferrari, ma il dirigente della società di Cupertino ha accolto la novità con una dichiarazione che fa ben comprendere quanto sia entusiasta di questa nuova avventura:
«Sono molto felice e orgoglioso di far parte del board. È da quando ho 8 anni che sogno di avere una Ferrari e da cinque anni ho la fortuna di essere diventato un cliente. Il design e le qualità ingegneristiche uniche al mondo che solo la Ferrari sa raggiungere continuano a stupirmi».
Non poteva mancare anche un commento da parte di Luca Cordero di Montezemolo, il presidente di Ferrari:
«Sono molto lieto che uno degli artefici dei prodotti rivoluzionari della Apple entri a far parte del Consiglio. La sua profonda esperienza nel dinamico e innovativo mondo di Internet ci sarà di grande aiuto».
In Apple, Eddy Cue è il vice presidente senior della divisione Internet Software e Service, e ha anche la responsabilità di App Store, di Siri, Mappe, iAd e iCloud. È entrato in Cupertino ben 23 anni fa, ha avuto un ruolo chiave nel successo dei prodotti software con la mela morsicata e ha acquisito ormai una enorme esperienza. Si è laureato alla Duke University in Computer Science and Economics ed è una delle figure più importanti tra i top manager al servizio di Tim Cook.
La sua entrata nel CdA della casa di Maranello giunge a qualche mese di distanza dalla visita che Luca Cordero di Montezemolo fece presso il quartier generale di Apple in occasione di un tour nella Silicon Valley. Proprio dopo l’incontro con Tim Cook, il numero uno di Ferrari aveva dichiarato come «Apple e Ferrari sono collegate dalla stessa passione, dallo stesso amore per un prodotto, dall’attenzione maniacale alla tecnologia, ma anche al design».