Proseguono le polemiche su “Haunted Empire: Apple After Steve Jobs”, il libro della giornalista del Wall Street Journal Yukari Iwatani Kane. Dopo la reazione decisamente inattesa di Tim Cook, il quale ha definito l’intera opera «un’assurdità», è oggi il turno di Eddy Cue. Il dirigente di Cupertino ha negato la veridicità degli episodi riportati in cui è protagonista. E monta un giallo: Apple sta cercando di nascondere il suo passato oppure il libro si lascia fin troppo andare alla fantasia?
Le reazioni per “Haunted Empire”, l’ennesimo libro sulla storia di Apple, sono assolutamente singolari e poco affini al tradizionale silenzio del gruppo di Cupertino, raramente disposto a commentare simili iniziative. L’opera tratteggia però un futuro per la Mela davvero pessimistico, alternandolo a delle curiosità singolari sul modus operandi dell’azienda. E proprio queste curiosità, dalle follie di Steve Jobs al jet privato di Jonathan Ive, sembrano essere le questioni che più hanno sollevato il disappunto della dirigenza.
Proprio ieri Tim Cook, in una rara intervista per un’emittente televisiva statunitense, ha tenuto a ribadire come gli aneddoti riportati nel libro siano delle vere e proprie assurdità, mai avvenute in quel di Cupertino. A fargli eco oggi Eddy Cue, su sollecitazione della redazione di 9to5Mac. In un capitolo il dirigente è protagonista di una vicenda molto divertente, e davvero sui generis, con Steve Jobs. Il compianto iCEO, forse annoiato dall’intervento del collega, avrebbe lanciato ripetutamente delle penne sul volto di Cue pur di farlo zittire. Interrogato dalla testata online dedicata al mondo Apple, però, Cue nega che l’episodio sia mai successo.
«Non è vero».
L’autrice ha già risposto alle reazioni dell’azienda alla pubblicazione del libro, specificando come evidentemente l’opera abbia toccato un nervo scoperto in quel di Apple, altrimenti simili reazioni non sarebbero comprensibili. Ed effettivamente, la Mela non è abituata a lanciarsi in commenti pubblici su simili iniziative editoriali, soprattutto dopo la morte di Steve Jobs e all’enorme nugolo di libri a tema pronti a popolare gli scaffali dei negozi specializzati. Bisogna però considerare anche il versante opposto: e se “Haunted Empire” davvero contenesse descrizioni frutto della fantasia o di rumor tutt’altro che credibili? La risposta a questo quesito, probabilmente, non arriverà mai.