Il team catanese di Edisonweb è stato selezionato per il programma di accelerazione dell’Unione Europea, denominato Fiware/Frontiercities, con il quale l’UE va in cerca di nuove soluzioni per la mobilità del futuro. L’obiettivo è quello di puntare sull’innovazione per dar vita a programmi di sviluppo che ripensino la mobilità facendo leva su intelligenza e connettività, affidando all’ordine degli algoritmi invece che al disordine della natura umana le conseguenze dell’evoluzione che la rete stradale ha di fronte.
Seicento candidati, ventotto soluzioni scelte. Tra queste ecco la declinazione italiana di un’idea che da tempo gravita nei laboratori di tutto il mondo: veicoli di trasporto condiviso che, sulla base di modelli predittivi e intelligenza artificiale, sanno spostarsi sulla rete stradale in cerca di utenti bisognosi di un passaggio. La spiegazione è nelle parole di Riccardo D’Angelo, leader del gruppo: «Il nostro modello è nato declinando in chiave avveniristica e tecnologicamente avanzata, l’archetipo cubano del “taxi particular”. Un taxi collettivo che, muovendosi sulle arterie principali delle città, è disponibile a servire più persone contemporaneamente. A questo modello di riferimento abbiamo applicato una tecnologia, denominata MVMANT. Un acronimo inglese derivato da “Movement”, ovvero movimento – in questo caso riferito a una forma di trasporto pubblico 2.0 – e “Ant”, in inglese “formica”, l’animale che, secondo gli etologi, dimostra più intelligenza e organizzazione d’insieme nella gestione dei propri tragitti di spostamento. MVMANT infatti oltre a fornire un servizio di trasporto condiviso, darà la possibilità, tramite smartphone, di prenotare il proprio posto nel veicolo, di stimare i tempi di attesa e di pagare direttamente dal cellulare. In sintesi parliamo di un servizio di ridesharing perfettamente integrato nel trasporto pubblico che potrà, non solo ottimizzare l’occupazione a bordo, ma anche offrire un servizio direttamente proporzionale alla stima della domanda prevista per ogni giorno dell’anno».
I veicoli come formiche, insomma, e gli utenti armati di app per far notare la propria posizione in attesa di un veicolo disponibile per il passaggio. La condivisione dei mezzi è quel che dona valore al sistema, ottimizzando i trasporti al fine di decongestionare le maggiori vie di comunicazione.
Il calcolo predittivo, sarà possibile attraverso l’applicazione e valutazione statistica di una serie di variabili: giorno della settimana, stagione, condizioni metereologiche, eventi in corso, periodi di lavoro/scuola e vacanze. Insomma tutti i parametri che possono essere utilizzati per sapere se in un determinato giorno, o periodo, ci sono esigenze e percorsi soggetti ad una maggior richiesta di trasporto pubblico
Si parlò di una soluzione similare già in occasione dell’Internet Festival 2014, quando a partire dal SENSEable City Lab del MIT di Boston si giunse ad affrontare il tema della mobilità condivisa come nuova nervatura complementare alla multimodalità della mobilità del futuro. In qualche modo la stessa Uber ha valutato un impegno in tal senso, ipotizzando rotte predefinite (la cosiddetta “linea U“) su cui muovere i propri mezzi in attesa di prenotazioni.
L’idea firmata Edisonweb prenderà il via il 18 aprile a Ragusa in collaborazione con Mercedes-Benz Vans: il primo test pilota, della durata prevista di 3 settimane, porterà i tester fino a Berlino mettendo alla prova gli algoritmi del progetto.