«Il 2010 non sarà ricordato come l’anno della ripresa, ma come l’anno delle novità. Mai in passato si erano, infatti, concentrate in un solo anno così tante innovazioni». Non un anno di transizione, insomma, ma un vero e proprio snodo che vede il ritmo del cambiamento dettato dall’innovazione.
È questa la convinzione confessata da Giovanni Toletti, Responsabile della Ricerca Osservatorio New Media & Tv del Politecnico di Milano, il quale identifica nei grandi punti di rottura del 2010 una base da cui il mercato dei media sta per ripartire: «il lancio dell’iPad e degli altri Tablet, che “inventa” una nuova famiglia di terminali pensati appositamente per la fruizione di contenuti multimediali da Internet; la proliferazione delle Mobile Application per Smartphone (si parla di oltre 700 mila applicazioni); l’introduzione anche nel mondo dei Pc del rivoluzionario concetto di Application Store; la diffusione delle Connected Tv che consentono, in modo nativo e con specifici widget, di accedere ai contenuti della Rete».
L’anno si chiude soprattutto con una crescita del 13% per quanto concernente la raccolta pubblicitaria online. È questo il risultato di un anno vissuto nel tentativo non solo di recuperare il ritmo perduto rispetto agli anni antecedenti, ma anche di innovare per non rimanere sommersi dalle novità introdotte dal mercato. Creare applicazioni, sviluppare versioni mobile, progettare release per tablet: l’editoria online sta scommettendo su una forte diversificazione dell’accesso ai contenuti, tentando di monetizzare i primi esperimenti per investire ulteriormente verso direzioni ad oggi ancora pressoché inesplorate.
I tablet ed i social network sono oggi i due elementi di maggior magnitudo, quelli che più di ogni altro hanno modificato le abitudini del lettore cambiando tipo di fruizione e modalità di accesso. Aumenta inoltre in modo consistente l’uso dei video online, mentre l’introduzione delle connected tv rappresenta una delle nuove frontiere che il mercato sta tentando di capire.
Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano, sottolinea pertanto quanto l’editoria debba continuare a correre con coraggio verso le nuove potenzialità che i media fanno emergere giorno dopo giorno:
occorre creare un’organizzazione flessibile, capace, in questo scenario digitale così imprevedibile, di sperimentare velocemente e di apprendere criticamente dalle esperienze e anche dai fallimenti per mettere a punto continuamente nuove azioni
“New Media: tante novità ma quali strategie?”: il rapporto consiglia di sperimentare e di trovare “il proprio DNA digitale”. Con metodo, ma per tentativi, e nutrendo l’ambizione di un settore che, una volta attraversata la difficile parentesi macroeconomica, potrà restituire nuove soddisfazioni a chi avrà trovato le giuste alchimie.