Apple negli ultimi 12 mesi ha migliorato il proprio rating nella protezione dei dati personali dell’utente, tanto da diventare una delle aziende di punta in fatto di privacy. È quanto svela l’Electronic Frontier Foundation (EFF) nell’annuale report “Who Has Your Back”.
Dall’esplosione lo scorso anno dello scandalo PRISM, la sorveglianza globale e illegittima condotta sugli utenti dalla NSA, Apple si è opposta pubblicamente a simili pratiche e ha migliorato la propria trasparenza nei confronti della sua clientela. Tanto da convincere il CEO Tim Cook a rilasciare dichiarazioni in ampio contrasto con la governance a stelle e strisce, specificando come la NSA non abbia accesso ai server Apple, l’azienda non fornisca a nessuno la chiave crittografica dei propri servizi e come il gruppo di Cupertino sia pronto a opporsi strenuamente a qualsiasi richiesta immotivata. Così, da un punteggio basso degli scorsi anni, nella classifica della EFF la Mela ottiene oggi il massimo dei voti: 6 stelline.
«Apple è stata riconosciuta in tutte le 6 categorie dell’edizione di quest’anno del report “Who Has Your Back”. Il punteggio di Apple è particolarmente impressionante, perché in passato ha arrancato dietro ai competitor, ottenendo solamente una stella nel 2011, nel 2012 e nel 2013. Apple mostra miglioramenti eccezionali nel suo impegno per la trasparenza e la privacy.»
Lo scorso anno l’azienda di Cupertino, una delle prime realtà IT a optare per questa soluzione, ha lanciato un’operazione trasparenza nei confronti dell’utente: nel report “Commitment to Customer Privacy” ha mostrato quali richieste governative mondiali abbia ricevuto, a quali abbia risposto e quali – molte – si siano invece imbattute nel rifiuto della società. Non è però tutto: Apple si è unita alla Government Surveillance Coalition, un gruppo di pressione affinché il governo US sia più trasparente sulle operazioni di controllo e monitoraggio dei cittadini, e lo stesso Tim Cook ne ha discusso direttamente con il Presidente Barack Obama. Per quanto riguarda i servizi, invece, di qualche tempo fa le dichiarazioni scocciate delle agenzie di sicurezza a stelle e strisce, che hanno confermato la difficoltà di intercettare le comunicazioni su iMessage.