«La European Interactive Advertising Association (EIAA) rende noti i risultati del Marketer’s AD Barometer, la ricerca che 2 volte l’anno raccoglie su scala europea, il parere dei responsabili dei budget media aziendali. EIAA Marketer’s Internet Ad Barometer offre non solo il polso della situazione attuale nel mercato, ma anche uno spaccato sulle strategie future che permettano a inserzionisti, agenzie media e proprietà media di confezionare ad hoc le rispettive offerte pubblicitarie». Ed è una presentazione che cade ad hoc nel giorno in cui lo IAB Forum prende il via ed il mondo dell’advertising online si trova in Italia a discutere delle nuove dinamiche di un settore in grande fermento.
I risultati della ricerca evidenziano un trend fondamentale: «Internet cresce e conquista quote di media fino a ieri inossidabili, come la TV. Più della metà di tutti gli intervistati (59%) ammette di aver tolto ai media tradizionali circa il 20% del budget, preferendo aggiungere questa percentuale al canale online […] In particolare, è la TV a farne le spese per il 36% dei responsabili, mentre il 27% si riferisce ai quotidiani e il 30% alle riviste e al DM. In Italia la totalità degli intervistati riconosce che circa il 19% dell’aumento degli investimenti online proviene da altri media. Nella seconda metà del 2009, il 26% degli utenti contattati dichiara arrivare dal budget tv (nella prima metà dell’anno lo affermava il 17%); il 22% lo fa provenire dal budget destinato ai quotidiani (vs 17% degli intervistati nel primo semestre 2009); 39% parla invece di riviste stampa periodica (vs 33%)».
Se nel Regno Unito il sorpasso della Rete sulla Tv è già avvenuto, in Italia la strada sarà ancora lunga. Ma la direzione non dovrebbe essere differente. Il tutto, peraltro, non fa che rispecchiare quanto già notificato dall’EIAA dopo il report “Media Multi Tasking” dello scorso Giugno: «I dati confermano la rapida crescita dell’utilizzo convergente di TV e Internet, +38% dal 2006, con quasi un quarto (22%) degli europei oggi coinvolto in questo trend». La crisi ha oggi probabilmente accelerato il processo: «1/3 dei manager italiani intervistati pianifica di più online per ottimizzare i costi in un periodo economicamente difficile».
«Tra i formati e gli strumenti a più rapida crescita nelle strategie aziendali della seconda metà dell’anno emergono con prepotenza l’email (61%), l’affiliate mkt (36%), il behavioural targeting (33%) e l’ad network (31%). Circa il 65% dei responsabili intervistati vede un’aumentata attenzione nel far combaciare strategie online a categorie demografiche ben precise. È soprattutto la fascia dei 25-34enni a rendersi protagonista, seguita dai 35-44enni e in terza battuta dalla Digital Generation dei 16-24enni».