Elezioni europee 2009: passi avanti nel Web marketing elettorale 2.0

Elezioni europee 2009: passi avanti nel Web marketing elettorale 2.0

Le recenti elezioni europee, con i concomitanti appuntamenti di voto per molti comuni e province,
attestano la significativa crescita, l’evoluzione e la diversificazione del marketing elettorale su Internet, in un panorama che va dalle grandi strategie promosse direttamente dalle segreterie nazionali dei principali partiti, fino all’utilizzo “fai da te” di Facebook, YouTube e Twitter di miriadi di candidati alle elezioni locali (inquadrati nei partiti nazionali oppure organizzati in piccole liste civiche).

Pensate a come cambiano le cose: un candidato sindaco che, in un piccolo comune, aspira a qualche migliaia di voti, riesce ad attivare un gruppo con decine di sostenitori su Facebook. Questi sostenitori, a differenza di quello che poteva accadere anni fa, sono chiamati per così dire a esporsi, a dire la propria e, se non altro, si sentiranno più “coinvolti” emotivamente nella campagna elettorale.

Pensando al livello nazionale, abbiamo visto, in generale, il ricorso alle risorse Web 2.0 con idee che, in tali casi, appaiono innovative. Il PDL, oltre all’utilizzo del fulcro televisivo, ha cercato di spostare la sua leva sui social network e ha lanciato da poco un nuovo sito dedicato a Berlusconi (forzasilvio.it), che però (come fa notare politicaduepuntozero) ha una Home piuttosto “fredda”, se non altro perché tutto l’insieme converge su due campi di login (email e password), senza i quali non è possibile visualizzare alcun contenuto.

Mentre il Partito della Rifondazione Comunista e i Comunisti italiani hanno lanciato la campagna “Su la testa” con banner e video su YouTube (con immagini “forti” ad effetto shock, come quelle relative ai morti sul lavoro), il PD ha ideato molti banner e canali tematici, improntati ad una satira che spaziava dai tratti “vignettistici” ad altri decisamente più “forti” (tra cui il quasi macabro “Sanità aspetta e spera”, con l’immagine di una mummia). Da segnalare anche il portale interattivo “mobilitanti”, che tra l’altro ogni giorno suggerisce un’azione da fare a sostegno del PD. Intanto, Italia dei Valori puntava sulla trasparenza nel presentare i candidati.

Tra le curiosità, il sito amelya.com, che propone campagne elettorali “in affitto”, cioè “a consumo”: il candidato paga solo i servizi effettivamente utilizzati (tra questi, ad esempio, la possibilità di avere “dossier” sui problemi dei luoghi in cui intende tenere comizi).

Segnalo infine due tra i casi e probabilmente più originali, che hanno come protagoniste due donne: l’iniziativa “The Real Politics Live”, con cui la candidata IdV Marylin Fusco ha trasformato i suoi viaggi e la sua campagna elettorale in una specie di “reality” visibile continuamente, e il blog di Debora Serracchiani, la “sorpresa” del PD, che giustamente è stato definito un “blog esperienziale” (politicaduepuntozero.it), perché entrare nella Home è come entrare in casa della candidata: si possono visitare le stanze a tema, esprimere le proprie idee e forse avere, potremmo dire, l'”esperienza emotiva” della visita e dell’essere accolti. Quale caso vi colpisce di più? Siete a conoscenza di altri casi particolarmente originali?

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