Elon Musk ne ha combinata un’altra delle sue, questa volta per un messaggio postato su Twitter. E a poco è servito il fatto di averlo rimosso quasi subito: ormai la frittata era fatta e sui social si era già scatenata la bufera. Ma cosa è successo di preciso? Il fondatore di Tesla aveva pubblicato un tweet sul suo account ufficiale dove, di fatto, paragonava il primo ministro del Canada Justin Trudeau ad Adolf Hitler. Nello specifico, Musk aveva postato una foto del Führer (la vedete in calce alla notizia) con scritto “Basta paragonarmi a Trudeau. Io ho un budget”.
Il riferimento era alle attuali manifestazioni di protesta da parte di migliaia di camionisti e cittadini canadesi contro le restrizioni da Covid nel Paese, alle quali il premier sta rispondendo in maniera piuttosto dura. O almeno questa è l’opinione di molti osservatori internazionali ed evidentemente dello stesso imprenditore, che si è così schierato apertamente con gli scioperanti.
Elon Musk e Justin Trudeau:
Quella di Musk è certamente una grossa gaffe, l’ennesima, anche se c’è da dire che in tal senso tra frasi e paragoni infelici lo stesso primo ministro canadese non è che sia da meno. L’altro giorno, per esempio, nel corso del suo intervento alla Camera dei Comuni dove si è distinto per un atteggiamento un po’ troppo aggressivo e poco democratico, nella foga il premier ha accusato la deputata conservatrice Melissa Lantsman, di origini ebraiche e favorevole alle proteste, di sostenere “le persone che sventolano la svastica”.
Una dichiarazione che definire vergognosa e indegna per chiunque ricopra un incarico pubblico è poco, come del resto ha sottolineato la Lantsman che pretende giustamente delle scuse.
D’altronde il buon Trudeau non è nuovo a frasi infelici come questa, basti pensare che nei confronti degli autotrasportatori canadesi che, supportati da studenti, operai e altri lavoratori, da settimane occupano il centro di Ottawa per protestare contro l’obbligo di vaccinazione e le restrizioni varate dal governo contro il Covid-19 che limitano i diritti democratici dei cittadini, ha spesso usato termini come “misogini, razzisti, negazionisti ed estremisti”. Insomma, per la serie “lui è peggio di me ma si crede meglio”, è scoppiata la bufera tra due “personaggi” forse non troppo diversi tra loro, almeno a livello di dichiarazioni infelici.