Alla domanda se i chip cerebrali Neuralink potessero in un futuro sostituire gli smartphone, Elon Musk, intervistato su X ha risposto senza pensarci due volte e con la sua solita sicurezza “In futuro, niente telefoni, solo Neuralink“. Neuralink, azienda ovviamente di proprietà di Elon Musk, si propone di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, sviluppando interfacce neurali in grado di connettere il cervello umano ai computer. Un primo passo importante in questa direzione è stato compiuto a gennaio di quest’anno, con il primo impianto di un chip cerebrale su un uomo di 29 anni paralizzato. Protagonista di questa straordinaria vicenda è Noland Arbaugh, la cui vita è stata stravolta da un incidente otto anni fa che lo ha reso tetraplegico. Grazie all’innovativo intervento di Neuralink, Arbaugh ha potuto migliorare notevolmente la qualità della sua vita, tornando addirittura a giocare a scacchi, sua grande passione.
Il chip Neuralink è composto da 64 sottilissimi filamenti (più sottili di un capello umano!) che ospitano un totale di 1.024 elettrodi. Grazie a questi elettrodi, l’impianto è in grado di captare l’attività cerebrale e tradurla in azioni desiderate dal paziente. Il chip non fa tornare a muovere un arto, purtroppo non è possibile, ma elimina uno strumento terzo come un pennino per interfacciarsi con uno schermo e compiere azioni. Il pensiero di un’azione infatti tramite il dispositivo passa direttamente al cursore sullo schermo eliminando praticamente del tutto l’uso del pennino, pennino che Roland utilizza o meglio utilizzava muovendolo con la bocca.
Ovviamente il percorso di Roland ha avuto tanti alti e anche tanti bassi, si tratta di una tecnologia rivoluzionaria ma nuova, anzi nuovissima. Ma solo grazie a persone coraggiose come Roland sarà possibile capire se nel futuro la visione di Musk troverà conferma.