Mashboxx, il software P2P nato dalle ceneri di Grokster per redimerne il nome agli occhi di RIAA ed MPAA, si ripresenta sul mercato forte di un accordo che sa tanto di lancio definitivo: in data 28 Luglio è stato firmato il contratto con la EMI per avere sul network l’intero archivio musicale della casa di produzione. Quello che era un software per lo scambio peer-to-peer gratuito diventa ora un music store con peculiarità precise ed il gruppo è evidentemente riuscito a dimostrare la bontà del servizio ottenendo il primo importante assenso.
Il servizio non fiorisce solo sulle ceneri di Grokster ma, in parte, anche dai residuati del primo Napster: il sistema ha infatti adottato la tecnologia SNOCAP di Shawn Fanning, colui che a tutti gli effetti ha lanciato la moda del peer-to-peer sulla rete. Ora il P2P e le major si incontreranno su un piano intermedio che ha trovato nel «try-before-you-buy» la formula migliore di espressione.
Mashboxx permetterà il download della versione intera dei brani musicali, ma un particolare sistema ne permetterà la riproduzione per sole 5 volte. Al termine della concessione il brano potrà essere ascoltato solo in preview di 30 secondi, con quest’ultimo limite aggirabile a seguito del regolare acquisto del brano (il prezzo non è ancora stato divulgato ma v’è da attendersi un certo allineamento con gli altri music store).
Il 29 Giugno 2005 Mashboxx aveva già firmato un simile accordo anche con Sony BMG (gruppo che per primo ha accordato allo sviluppo dell’innovativa piattaforma), il che offre al servizio un catalogo già notevolmente ampio di brani per potersi presentare in modo sufficientemente appetibile sulla piazza. La notizia dell’addomesticamento di Grokster in Mashboxx ed il recente patteggiamento di Kazaa per le pendenze passate con le major rappresenta una decisa vittoria della musica legale contro il fenomeno del puro P2P, ormai sempre più alle strette.