Negli Emirati Arabi Uniti la telefonia VoIP ha introdotto una rivoluzione dei prezzi che per qualcuno potrebbe essere stata troppo indigesta. Ne consegue un movimento ostruzionistico tale per cui lo strumento Skype è stato formalmente vietato, interrompendo il traffico relativo al servizio all’interno della rete nazionale.
La situazione cambia così da un giorno all’altro con un divario non da poco: dai 2 centesimi al minuto offerti da Skype, infatti, negli Emirati Arabi si passa ora a tariffe da 60 centesimi verso gli Stati Uniti o 75 centesimi verso l’Inghilterra. L’Authority locale difende la scelta spiegando che il tutto è fatto nel puro interesse dei cittadini: «le conversazioni sono sicure? Sono registrate? Verranno rubate informazioni?». I gruppi beneficiari del provvedimento sarebbero particolarmente vicini al governo e necessitanti di eliminare i principali ostacoli alla crescita sul mercato. Non una guerra contro Skype di per sé, dunque, ma una guerra contro l’innovazione più in generale: almeno per il momento, insomma, meglio tenere il VoIP a distanza in qualche modo.