Se fino a qualche anno fa, hard disk da 100GB erano il massimo che il mercato poteva offrire, difficilmente potevamo immaginare che presto saremmo arrivati a pendrive da ben 64GB.
L’ultima nata di casa Emtec, infatti, è una pen-drive della serie EM-Desk, dalla capacità appena citata, un vero e proprio Hard-disk esterno dalle ridottissime dimensioni (55 x 20 x 8mm).
Compatibile Windows, Mac e Linux, dispone di un’interfaccia USB 2.0 compatibile anche con la più antica USB 1.1 ma, a mio avviso, di dubbia utilità in quanto per il trasferimento di file dalle dimensioni più generose si rivela eccessivamente lenta: a cosa servono 64GB se per trasferirli potremmo impiegare anche un’ora?
È ciò che personalmente mi chiedo: se possiamo, anche in modalità USB 2.0, al massimo trasferire 4 giga in circa 5 minuti, a cosa può servire tutto questo spazio su di un unico dispositivo, alla fine inutilizzabile in una sola volta?
Infatti, secondo il mio parere, questa penna è si l’ideale per l’archiviazione di tanti (probabilmente tantissimi) documenti di piccola dimensione, ma non lo è altrettanto per il trasferimento di file di grandi dimensioni, come ad esempio foto o filmati. In tal caso, la soluzione ideale rimane un hard-disk firewire o, meglio ancora, e-sata.