EMusic, accreditato come il secondo più importante music store degli Stati Uniti, sbarca in Europa dove fin da subito mette sul tavolo le proprie ambizioni. Lo store apre infatti fin dal primo giorno in tutti 25 i paesi dell’Unione Europea, andando così a sfidare iTunes nei mercati più importanti quali Germania e Inghilterra e beffando ogni concorrenza in paesi più piccoli ancora non raggiunti da altri.
EMusic offre brani in formato MP3, il che tiene lontano il music store dalle major in quanto l’inesistenza di Digital Right Management non collima con i dettami della filosofia improntata dalle case di produzione. EMusic vive infatti grazie alla distribuzione di musica indipendente (1.7 milioni di brani) prelevata da 8500 diverse etichette e relativa a molte nicchie musicali che nel loro complesso assommano numeri di tutto rispetto. La distribuzione in formato MP3, ovviamente, svincola l’utente anche dal necessario acquisto di uno specifico player in quanto il formato è supportato universalmente.
L’accesso al servizio avviene tramite pagamento di un abbonamento la cui sottoscrizione permette 40 (13€), 65 (17€) o 90 (21€) download ogni mese. Ciò significa che, a pieno regime d’utilizzo, gli abbonamenti implicano rispettivamente download da 32, 26 e 23 centesimi per ogni brano contro i 99 fissi dell’offerta iTunes. Non solo: ogni brano è privo di qualsivoglia limitazione ed è pertanto possibile masterizzare liberamente il tutto trasferendo il file da desktop a player portatili senza limite alcuno). 25 download gratuiti sono offerti a quanti intendono provare il servizio.
Nel momento in cui il mercato vede emergere anche un servizio quale SpiralFrog, il modello economico basato sul DRM viene nuovamente messo in discussione offrendo nuovi argomenti a quanti fin dall’inizio hanno portato avanti la propria protesta contro un sistema visto come contrario agli interessi di autori e utenti e favorevole esclusivamente alle casse di un sistema il cui baricentro è occupato interamente dalle major.