Sempre più informazioni da immagazzinare nei data center, sempre più dati da veicolare attraverso le infrastrutture cloud: il raggio d’azione di Google è enorme e per gestire le operazioni del gruppo a livello globale è necessario un grande quantitativo di energia. Oggi l’azienda comunica di aver raggiunto un importante traguardo nel percorso verso le piena sostenibilità del proprio business.
Nel corso del 2017 bigG ha acquistato tanta energia pulita quanta ne ha consumata per la propria attività. Il grafico allegato di seguito, realizzato sulla base delle informazioni raccolte da Bloomberg New Energy Finance, posiziona Google al primo posto tra le aziende che comprano più energia rinnovabile a livello mondiale, davanti ad altri colossi del mondo hi-tech come Amazon, Microsoft e Apple. Facebook è al quinto posto, subito dopo al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il post condiviso sul blog ufficiale chiarisce che si tratta di energia acquistata, non consumata: questa la differenza.
Diciamo di aver “uguagliato” il nostro utilizzo di energia poiché non è ancora possibile “alimentare” un’azienda delle nostre dimensioni con il 100% di energia rinnovabile. È vero che per ogni kWh di energia che consumiamo aggiungiamo un kWh di energia rinnovabile a una rete di distribuzione, da qualche parte. Quell’energia può essere prodotta in un posto diverso e a un’ora differente rispetto a dove e quando operano i nostri data center e uffici. Ciò che per noi è importante è aggiungere nuova energia pulita alla rete elettrica e acquistare tanta energia pulita quanta ne consumiamo, globalmente e su base annuale.
È stato dunque raggiunto un traguardo intermedio, ma ancora non si è al punto d’arrivo. Google conferma l’intenzione di continuare su questa strada, attraverso la messa in campo di investimenti finalizzati alla realizzazione di impianti fotovoltaici o eolici e collaborando con realtà come Renewable Energy Buyers Alliance o Re-Source Platform per far sì che tutti possano scegliere di acquistare energia pulita, prodotta da fonti rinnovabili a impatto basso o nullo sull’ambiente.