Eni si conferma per il terzo anno consecutivo al primo posto della classifica Webranking Italia 2015, la ricerca condotta da Comprend, in collaborazione con Lundquist, che ha valutato la qualità della comunicazione corporate online delle maggiori 70 società quotate italiane. Quest’anno Eni si è aggiudicata 89,1 punti su 100, punteggio che porta l’azienda ancora al vertice di questa categoria della comunicazione d’impresa.
Secondo la ricerca (pdf), il sito eni.com si distingue per l’approfondimento nella presentazione del modo di operare dell’azienda, della sua presenza nel mondo e della relazione tra sostenibilità e modello di business. Premiato inoltre il livello di presentazione dei dati e l’accuratezza nell’illustrare il piano strategico includendo l’outlook per l’anno in corso.
L’innovazione è un tratto distintivo del dna di Eni e della sua comunicazione online, che si è rafforzata visibilmente. Ne sono la dimostrazione la presenza sui social media, con la recente apertura della pagina globale su Facebook, ed Eniday, il magazine online che racconta storie di esplorazione e ricerca, ma anche le esperienze delle persone che ogni giorno sono al lavoro per trasformare le risorse naturali in energia. Eniday alimenta i siti e i social media di Eni e si rivolge a un pubblico italiano e internazionale, raggiungendolo nelle decine di Paesi in cui la Società opera.
Seconda a livello mondiale
La medaglia d’oro nella classifica Webranking si aggiunge al secondo posto a livello mondiale conseguito da eni.com nell’ultima edizione della ricerca Bowen Craggs che testimonia l’attenzione alla comunicazione digitale in quanto strumento per assicurare la trasparenza nei confronti degli stakeholder dell’azienda. A questo ulteriore riconoscimento verrà presto aggiunta la consistente parte statistica della rivista World Oil Gas Review (qui l’edizione dell’anno scorso), una pubblicazione Eni che mette a disposizione del lettore dati e informazioni storiche complete e aggiornate su produzioni, riserve, consumi, importazioni e esportazioni di petrolio e gas naturale.
Metterci la faccia
Su come le aziende quotate debbano, per forza di cose, comunicare in un certo modo sulle piattaforme digitali si scrivono ogni giorno migliaia di articoli, non basterebbe una enciclopedia per raccogliere i migliori solo degli ultimi due anni. Già, perché leggendo il White Paper di Webranking si intuisce come i cambiamenti velocissimi nei media digitali rappresentino un perfetto stress-test per queste società. Vale la pena leggere con attenzione i commenti e i suggerimenti dello studio, incardinati in cinque punti chiave: comunicare la strategia, focalizzarsi sulla sostenibilità, aprire al dialogo, usare la giusta tecnologia per l’esperienza utente, e infine la content strategy.
Depth & accuracy of its presentation: Eni best Italian #corporate #website https://t.co/vby7OBitlA @ComprendCom pic.twitter.com/y2CWDsmhfG
— eni (@eni) November 23, 2015
Questo ultimo punto apre a una riflessione che supera i confini dell’oggetto della ricerca e racconta di come si svilupperà in futuro lo storytelling aziendale. Da non confondere con l’informazione giornalistica, se non altro perché disintermediata, negli anni si sta evolvendo in modo impressionante, e gli italiani hanno un loro stile, piuttosto vincente. Forse la ragione è che per tradizione in Italia si è sempre disegnato bene a partire dalla qualità – come nella moda – perciò i digital manager col tempo si fanno sempre più coraggiosi, e spingono verso l’interazione persino sui bilanci, sulle risposte alle query con motori di ricerca sempre più raffinati, sulla costruzione di un dialogo con gli utenti sempre più caldo. Cercando un difetto, la ricerca evidenzia come le aziende italiane sono particolarmente puntuali nel mettere a disposizione informazioni e dati passati, mentre si mostrano meno capaci nel comunicare una visione futura per attirare capitali anche dall’estero. Strategia e investment story, informazioni fondamentali per gli investitori, sono tra le più carenti nei siti analizzati. C’è sempre da migliorare.