Poco dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, più precisamente il 16 Febbraio 1946, fu presentato l’Eniac (Electronic Numerical Integrator And Computer), il primo calcolatore elettronico della storia, ponendo così fine all’epoca dei calcolatori meccanici e introducendo la prima generazione di computer.
Il progetto finanziato dal governo degli Stati Uniti, fu affidato a due scienziati, J. Mauchly e J. Eckert, la cui realizzazione comportò una spesa di quasi 500.000 dollari.
La sua enorme mole, occupava ben 180 metri quadrati, serviva per il funzionamento di 18.000 valvole termoioniche ed emanava un calore tale che, oltre che a far fondere le valvole ogni due minuti, provocò l’intero blackout del quartiere ovest di Filadelfia.
L’Eniac pesava 30 tonnellate ed era costituito da 42 pannelli posti su tre pareti, la sua memoria poteva contenere 20 numeri di 10 cifre e per le operazioni di input venivano utilizzate le schede perforate.
Alla sua presentazione ufficiale, suddetto calcolatore moltiplicò il numero 97.367 per sé stesso 5.000 volte, un calcolo assolutamente fuori portata da qualunque tecnologia dell’epoca.
Lo scopo della sua realizzazione fu essenzialmente di carattere militare, infatti il suo obbiettivo era appunto quello di risolvere problemi, a velocità estremamente elevata, di puntamento dell’artiglieria.
La sua applicazione in altri abiti risultava scomoda a causa della sua difficile programmazione, infatti occorrevano giorni e giorni di lavoro per adattarlo a nuovi compiti, nonché enormi quantità di valvole e pezzi di vario genere di ricambio.
Qui hanno origine i computer odierni e tutti i servizi che ne derivano a cui oggi siamo tanto abituati, nella quotidianità, ma anche in campo scientifico e militare, infatti, come già detto in precedenza, l’Eniac lo possiamo considerare come il primo calcolatore elettronico (in quanto non presentava parti meccaniche in movimento ma da costituito da cavi elettrici) della storia.