Da fenomeno di nicchia a fenomeno di massa: è questo il salto che il car sharing sembra pronto ad afforntare grazie all’impegno di nomi quali ENI, Trenitalia, FIAT e Comune di Milano. Il viaggio inizia qui: alla guida c’è ENI, ma i partner sono pronti a spalleggiarne l’iniziativa tramite un impegno diretto per la buona riuscita del progetto. Il suo nome è enjoy.
L’annuncio taglia i nastri al servizio e le prime autovetture saranno in strada entro poche ore: una flotta di circa trecento FIAT 500 rosse stanno per invadere Milano, ma entro gennaio saranno già 650. Doppia versione disponibile: FIAT 500 per viaggi fino ad un massimo di 4 persone e FIAT 500L per chi viaggia in 5. Il principio è quello per cui una città che dispone di auto condivise è una città migliore sotto molti punti di vista: minor traffico, maggior organizzazione, maggior sostenibilità, opportunità di risparmio per i cittadini e molto altro ancora.
enjoy: il servizio
Il giorno della presentazione del servizio è anche il giorno dello sciopero dei mezzi pubblici a Milano: il traffico congestionato delle vie di accesso alla città, tra i principali parcheggi periferici e le vie centrali del business, sembra essere il primo tappetino rosso ad un servizio che vede nell’auto condivisa una nuova opportunità per gli spostamenti cittadini, sull’imprinting di un modello di mobilità nel quale la proprietà privata del mezzo perde di efficacia e l’importanza degli spostamenti intelligenti diventa il ponte tra il cittadino e le velleità della Smart City.
Due i punti di forza di enjoy: le tariffe e la semplicità. Su questa dicotomia prende forma un progetto che, fissato il break even al 2016, punta a dar forma a qualcosa i cui obiettivi sono scritti nel lungo periodo.
enjoy: tariffe e semplicità
Le tariffe sono altamente competitive soprattutto se si considerano i costi di proprietà di un’auto privata. Muoversi con enjoy, infatti, costa appena 25 centesimi di euro al minuto, che diventano 10 se l’auto è in sosta. Diventa così possibile tenere prenotata un’auto mentre si svolgono attività di breve durata, nella sicurezza di ritrovarla ove parcheggiato all’uscita. Il tutto, peraltro, senza alcun costo iniziale per l’iscrizione.
La semplicità è nel modello messo a punto da ENI: nessuna cardi identificativa, nessuna bislacca procedura di iscrizione, ma tutto reso quanto più fluido, rapido e diretto possibile. Le auto enjoy si possono prenotare (e aprire) con una semplice applicazione per smartphone (inizialmente per iOS e Android), ci si sposta, quindi le si abbandona ove desiderato senza doversi preoccupare della restituzione. Allo stesso modo, l’auto può essere prelevata ovunque la si incroci per la strada, purché non prenotata, agendo semplicemente via Web o tramite l’apposita app.
In tutto ciò l’utente deve dimenticare tutto quanto correlato tradizionalmente al possesso di una automobile: nessuna manutenzione, nessuna assicurazione, nessun rifornimento di carburante, nessun costo aggiuntivo. Si prenota, si viaggia (anche in area C), si parcheggia (anche in striscia blu o in parcheggi riservati ai residenti). Il costo è prestabilito: un tot al minuto, senza nessuna preoccupazione ulteriore.
enjoy con un’app
Per prenotare l’auto è sufficiente una semplice app. Per registrarsi è sufficiente la stessa app. Per aprire la vettura e iniziare il viaggio è sufficiente la medesima app. Per tener prenotata la vettura è sufficiente la solita app. Per pagare è sufficiente ancora una volta la stessa app. Per tutto, insomma, è sufficiente una sola app. O al peggio, se non si ha la possibilità di utilizzare uno smartphone iOS o Android, si può fare tutto tramite Web.
L’app è lo strumento migliore per dar vita ad un business di questo tipo, è il più semplice da mettere nelle mani degli utenti ed è al tempo stesso una vera proiezione tecnologica di quel che l’innovazione chiede ad utenti e aziende. L’app diventa incarnazione prima del modello, il punto di contatto tra domanda e offerta.
L’importanza dell’app va anche oltre. Simbolo primo del software che diventa servizio, un’app per il car sharing è la prosecuzione lineare della maturazione in corso del possesso di proprietà. Non si acquista l’auto, infatti, ma il diritto ad usufruirne, pagando per l’uso medesimo e godendovi sulla base dell’ammontare dell’esborso. Una filosofia nuova, insomma, che a partire dall’app e finendo con l’automobile cambia il modo di intendere l’uso e il possesso di una quattro ruote. Tanto che ENI spinge le sue ambizioni immediatamente oltre gli annunci odierni:
Negli anni successivi, inoltre, Eni svilupperà e implementerà altri prodotti e servizi innovativi legati alla mobilità, sempre sotto il brand enjoy. Come il business relativo allo Smart Parking, servizio che renderà le aree di sosta identificabili in tempo reale su una mappa digitale e ne consentirà l’accesso e l’utilizzo in maniera totalmente automatizzata.
Una nuova mobilità
Nel presentare il nuovo progetto di car sharing nelle sale di Palazzo Reale a Milano, il sindaco Pisapia ha sottolineato gli sforzi che la città sta compiendo per evolvere l’attuale modello di mobilità cittadino: car sharing significa risparmio, sostenibilità e gestione intelligente del traffico, regalando così alla città un modello migliore dal quale ricavare importanti vantaggi. L’assessore alla mobilità e l’ambiente, Pierfrancesco Maran, ha ricordato come Milano sia già scesa dalla decima alla 24esima posizione tra le città più congestionate d’Europa, ma grazie allo sforzo sul car sharing (ove il prossimo obiettivo è ormai quello delle 1500 vetture in circolazione), l’amministrazione cittadina auspica un balzo ancor più importante nella giusta direzione.
La partnership con Trenitalia matura all’interno di una visione più ampia e complessa della mobilità, all’interno di un modello che, secondo quanto illustrato dall’AD Mauro Moretti, vede la stazione ferroviaria al centro della città, riferimento ultimo del pendolarismo, catalizzatore di lavoratori e turisti. La flotta enjoy si inserisce in questo contesto come anello di congiunzione tra la mobilità privata e quella pubblica, configurandosi come elemento complementare allo spostamento su binari per rendere più integrato l’intero sistema. Trenitalia metterà a disposizione dei possessori di card Cartafreccia anche sconti appositi (fino al 15%) così che enjoy possa più facilmente entrare tra le preferenze dei propri viaggiatori.
FIAT ha improntato la propria partnership sulla volontà di entrare nel mondo del car sharing, visto come una vera opportunità per il futuro e come un modo per fare incontrare le proprie autovetture con l’utenza: una pubblicità diretta del marchio e del prodotto, il tutto attraverso un servizio che immetterà nel traffico cittadino centinaia di iconiche 500 rosse di sicuro impatto estetico. Alfredo Altavilla, responsabile FIAT per l’area EMEA, sottolinea in particolare come la 500 sia da sempre simbolo dell’Italia e della mobilità degli italiani, dunque la presenza della vettura nel progetto non fa che rinforzare questo legame e questa simbologia ormai radicata nella storia e nella cultura del paese.
Ma l’attenzione va soprattutto su ENI: l’AD Paolo Scaroni ha infatti chiarito come enjoy vada in una duplice direzione: da una parte v’è la volontà di riaffermare il marchio del cane a 6 zampe, emblema di una azienda che in 4 anni investirà 8 miliardi di euro in Italia e che intende dimostrare di credere fermamente nel progetto come vero prodotto italiano, di ideazione italiana e frutto di eccellenze italiane. Dall’altra, v’è la convinzione ferma per cui enjoy possa essere una reale opportunità di business: non solo immagine, dunque, ma la vera sostanza di un modello di business solido e promettente. L’ambizione va infatti ben oltre la sola ombra della Madunina: Enjoy potrebbe presto esordire anche a Torino e Roma, per poi estendere il perimetro del progetto anche oltre il territorio nazionale.