Abbiamo provato il servizio di car sharing ENI Enjoy. Siamo arrivati alla Stazione Centrale di Milano, abbiamo noleggiato l’auto, l’abbiamo raggiunta e siamo partiti. Alla guida c’era Giorgio Dall’Olio, autore di Motori.it, con il quale abbiamo percorso in lungo e in largo tutto il centro di Milano:
Tuttavia c’è una storia che le sole immagini non riescono a raccontare: è il “dietro le quinte”, qualcosa che ha stupito l’intera troupe al lavoro. Ed è una storia fatta di incontri, di sorrisi curiosi e di domande. Molte domande. Questa è la storia dei passanti e dei cittadini milanesi che si sono avvicinati a noi, attirati dapprima dalle 500 rosse con la scritta “Enjoy” e poi dalla videocamera di bordo. La sensazione è che i più fossero già sufficientemente informati sul progetto: ne conoscevano la provenienza e le linee generali e confessavano di esserne attratti. Alcuni invece hanno voluto capire cosa fosse esattamente il car sharing, oppure ci hanno raccontato di averne già fatto uso durante i loro spostamenti in città o come completamento quotidiano del percorso da pendolari. Con altri, semplicemente, l’incontro era casuale: «state per lasciare questa auto? Così evito di cercarne un’altra». E il dialogo proseguiva sull’efficienza dell’app e sulla gradevolezza di un servizio diffuso sul territorio.
Enjoy: la nostra prova
Il filmato altro non è se non il riassunto di alcune ore di prove e analisi. L’auto si è dimostrata estremamente agevole all’interno del traffico cittadino e soprattutto si è messa in evidenza la bontà di una vettura che consente di accedere all’Area C senza doversi minimamente preoccupare né dei costi, né della localizzazione delle barriere di ingresso nella zona a pagamento. I vari veicoli che abbiamo provato si sono presentati puliti e con oltre il 70% del carburante, dunque senza problema alcuno per gli spostamenti in città. Più passaggi in via Montenapoleone, varie entrate ed uscite dall’Area C, “ago e filo”, Corso Venezia, quindi il ritorno di fronte al Teatro alla Scala, infine al Castello Sforzesco per un ultimo parcheggio.
Il parcheggio, altro pollice alto: non solo è risultato vantaggioso poter infilare la Fiat 500 in uso in qualsiasi spazio disponibile in linea blu (ove Enjoy può sostare gratis, così come tra le strisce gialle dei parcheggi per i residenti), ma di grande comodità è soprattutto l’assenza della corsa al biglietto: nessun parchimetro da cercare, nessun pagamento in modello “gratta e vinci” da portare al parabrezza. Keynes li avrebbe definiti “costi delle suole delle scarpe”, ma nei tempi moderni li si può riassumere in fretta, efficienza e comodità.
L’applicazione (utilizzata nel nostro caso su iPhone 4) ha dimostrato piena efficienza: il ritrovamento dell’auto è sempre stato istantaneo e la mappa disponibile ha reso estremamente semplice il raggiungimento della stessa (mai distante più di 2-3 minuti). La prenotazione consente di prendersi tutto il tempo necessario e di grande utilità è stata la funzione di “sosta“: in questi frangenti, infatti, il costo viene abbattuto da 25 a soli 10 centesimi al minuto e ciò consente una breve pausa di viaggio pur mantenendo prenotata la vettura.
Il resto lo raccontano le immagini. Ma dopo alcune ore con Enjoy è parso evidente come la qualità finora espressa sia soltanto parte di un enorme potenziale che il car sharing ha ancora da sprigionare: la curiosità dei passanti sarà trasformata in interesse a mano a mano che l’informazione prima, e la consapevolezza poi, convertiranno i sorrisi incuriositi dei passanti in account attivi nel noleggio. 26 mila iscrizioni nel primo mese di attività ed oltre 35 mila noleggi all’attivo sono dunque soltanto i numeri di un primo passo, ma per Enjoy (che già sta prendendo la mira su Torino e Roma) la strada è destinata ad essere lunga. E in discesa.