C’erano una volta gli occhiali per la visione notturna, quelli che indossati trasformavano agli occhi di chi li inforcava il buio pesto della notte in uno scenario luminoso colorato di verde, che aiutava a migliorare la visibilità. Oggi questo tipo di tecnologia è ampiamente superata, almeno a giudicare dai nuovi modelli di visori utilizzati dalla Lancer Brigade della Joint Base Lewis-McChord di Tacoma, nello stato di Washington. I militari americani che fanno parte di questa unità, infatti, stanno testando dei dispositivi che sembrano appena usciti da un laboratorio di ricerche alieno o da un film di fantascienza.
ENVG-B, il visore notturno stile Predator
Il tradizionale colore verde della tecnologia di visione notturna era stato scelto perché considerato il colore più facile da guardare per periodi prolungati al buio. Ma le immagini, tuttavia, anche a causa della forte luminosità e schiarita mancavano di contrasto ed erano spesso molto rumorose, il che rendeva difficile per un soldato capire cosa stava realmente vedendo. Per i militari in combattimento, in particolare, soprattutto nei reparti speciali adibiti a compiti di incursione e controllo notturno, la cosa a volte ha creato non pochi problemi.
I modelli funzionavano convertendo i fotoni “raccolti” in condizioni di scarsa illuminazione, in elettroni, che poi venivano amplificati mentre passavano attraverso un tubo a vuoto, prima di “andare” a illuminare uno schermo rivestito di fosforo che restituiva quindi un’immagine più luminosa di ciò che stavano “vedendo” i visori. Ora, grazie ai cosiddetti “occhiali binoculari per la visione notturna migliorati”, nome in codice ENVG-B, la capacità di un soldato di osservare cosa sta succedendo intorno a lui in qualsiasi condizione di illuminazione, è nettamente superiore, al punto da riuscire bene a identificare accuratamente ciò che vede.
I nuovi occhiali ENVG-B, infatti, non solo sostituiscono i tubi al fosforo verdi con quelli bianchi, che producono un migliore contrasto e immagini più luminose, ma si appoggiano ad altre tecnologie incluse come una termocamera in grado di vedere attraverso ostacoli come polvere e fumo, che funziona anche quando c’è zero illuminazione esterna, e la realtà aumentata, utilizzata per il rilevamento dei bordi in tempo reale degli oggetti e delle persone. Gli occhiali, infine, possono anche comunicare in modalità wireless con un mirino elettronico posizionato su un’arma, consentendo così a chi li indossa di guardarci “dentro” da remoto, e mirare a un bersaglio senza doversi esporre fisicamente a una minaccia.