Gestire l’enorme quantità di dati e informazioni legati ai servizi online ha un costo, anche in termini impatto sull’ambiente. Lo sanno bene le aziende coinvolte nell’universo del Web 2.0, più volte prese di mira da realtà come Greenpeace per le proprie politiche di approvvigionamento dell’energia elettrica necessaria per il funzionamento dei data center. Tra queste anche Google, che con un post comparso poco fa sul proprio blog ufficiale assicura un futuro eco-friendly alla propria sede di Hamina, in Finlandia.
Cosa hanno in comune un produttore di energia eolica svedese, una compagnia assicurativa tedesca e il data center finlandese di Google? A partire da oggi, molto. Abbiamo appena firmato un accordo con O2 e Allianz per alimentare il nostro data center in Finlandia con energia prodotta da fonti rinnovabili per i prossimi dieci anni. Per noi si tratta del quarto contratto a lungo termine di questo tipo in tutto il mondo, il primo in Europa.
Il motore di ricerca conferma dunque la propria sensibilità verso le tematiche ambientali, puntando questa volta sul vento e mettendo da parte carbone o altre fonti non rinnovabili. Nel suo intervento bigG spiega anche come funziona la partnership siglata con le altre aziende.
In sintesi, O2 ha ottenuto l’approvazione per dare il via alla costruzione di un impianto da 72 MW a Mawvaara, una località situata nel nord della Svezia, dove saranno impiegate turbine da 3 MW di ultima generazione. Google ha accettato di acquistare l’intero quantitativo di energia prodotta per il prossimo decennio, così da poterla convogliare nella struttura di Hamina per alimentare i data center. Questo ha permesso a O2 di ottenere da Allianz il 100% del finanziamento necessario per portare a termine il progetto, con i tedeschi che entreranno in possesso dell’impianto una volta completati i lavori all’inizio del 2015.
La svolta “green” del gruppo di Mountain View ha ovviamente anche finalità economiche: nel medio-lungo periodo il prezzo dell’energia prodotta con metodi tradizionali è destinato a salire. Assicurandosi la fornitura da fonti rinnovabili, la società si mette così al riparo da qualsiasi aumento legato a una sempre minore disponibilità dei combustibili fossili.