Epic Games accusata di pratiche ingannevoli su Fortnite

Epic Games accusata di pratiche ingannevoli nel negozio di Fortnite. Scopri le accuse e la risposta dell'azienda.
Epic Games accusata di pratiche ingannevoli su Fortnite
Epic Games accusata di pratiche ingannevoli nel negozio di Fortnite. Scopri le accuse e la risposta dell'azienda.

Fortnite finisce sotto i riflettori legali per le sue presunte strategie di monetizzazione rivolte ai minori. Una nuova causa accusa Epic Games di incoraggiare gli acquisti impulsivi nei giovani giocatori attraverso tattiche mirate all’interno del suo negozio virtuale.

Al centro della controversia c’è il sistema dell’Item Shop, criticato per creare un’illusione di scarsità che spingerebbe i giocatori a comprare oggetti digitali per paura che non siano più disponibili. La denuncia, presentata da una coppia di genitori americani, sostiene che la piattaforma utilizzi pratiche ingannevoli per incentivare le spese, con particolare riferimento alla disponibilità limitata di articoli cosmetici.

Secondo quanto riportato dalla testata Polygon, la causa evidenzia come la rotazione degli oggetti nello store sia una delle principali problematiche. Elementi iconici come il costume Renegade Raider sono stati resi disponibili solo per brevi periodi, mentre altri articoli riappaiono in modo irregolare. In passato, il negozio mostrava persino un timer con conto alla rovescia per indicare la scadenza degli oggetti, una funzione poi rimossa.

I querelanti affermano che queste pratiche violino le normative statunitensi in materia di pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette, esercitando pressione psicologica sui minori. Non è la prima volta che Epic Games si trova coinvolta in dispute legali di questo tipo: in passato, l’azienda è stata multata per 1,1 milioni di euro da un tribunale olandese per accuse simili, anche se ha presentato ricorso.

La compagnia ha respinto con fermezza le accuse, sottolineando che il reclamo “contiene errori fattuali” e non riflette il reale funzionamento del gioco. Epic ha anche evidenziato le protezioni implementate per prevenire acquisti indesiderati, come i controlli parentali, la possibilità di annullare immediatamente le transazioni, un sistema di resi self-service e la richiesta di autorizzazione per gli account di minori di 13 anni.

Questa vicenda riaccende il dibattito sulle implicazioni etiche delle strategie di monetizzazione nei videogiochi multiplayer free-to-play, specialmente quando si rivolgono a un pubblico giovane e vulnerabile alle tattiche di marketing aggressive.

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