Poche ore dopo l’acquisizione di DoubleClick da parte di Google, Microsoft l’aveva immediatamente detto (con l’evidente volontà di aprire una polemica in merito): con l’operazione annunciata Google si dota di armi mai viste prima ed in grado di arrecare grave pregiudizio tanto al mercato quanto alla privacy degli utenti. Se nel primo caso l’appello è lanciato (indirettamente prima e direttamente poi) alle autorità antitrust, in seconda battuta Microsoft si rivolge alle associazioni ed ai consumatori: entrambe le scintille non hanno tardato a partorire le prime conseguenze.
Sui timori per la privacy la voce è cresciuta fin da subito, giungendo infine a maturare in un documento formale firmato Electronic Privacy Information Center (EPIC), associazione per la difesa della privacy dei consumatori. Il documento è disponibile online ed è stato presentato alla Federal Trade Commission (FTC) per chiedere specifiche indagini. Il documento descrive l’entità delle aziende coinvolte, sottolinea l’importanza della privacy degli utenti ed illustra quello che può essere l’impatto dei motori di ricerca sulla segretezza di ciò che le persone svolgono online.
Inoltre EPIC elenca nel proprio richiamo tutte le precedenti indagini svolte su DoubleClick, reiterando così i dubbi che la FTC ha in passato espresso relativamente a talune pratiche poste in essere dal gruppo (ed osteggiate da EPIC già in tempi non sospetti). Il tutto è infine condito con un abbozzo di quello che è il potere di Google sul mercato e nel potenziale di raccolta dati espresso dai suoi vari servizi (tra i quali l’ultimo Google Web History con cui si promette una ricerca tra tutti i contenuti precedentemente visionati online). Tra le conclusioni il documento EPIC esprime con estrema chiarezza: «Google andrà ad operare virtualmente senza obblighi legali enl garantire la privacy, la sicurezza e la precisione dei dati che raccoglie». Alla luce di tutto ciò la richieste principali sono le seguenti:
- «iniziare ad investigare sulla proposta di acquisto di DoubleClick con specifico riferimento alla capacità di Google di registrare, analizzare, tracciare e profilare l’attività su internet degli utenti»;
- «costringere DoubleClick ad eliminare i cookies che identificano gli utenti»;
- costringere Google a presentare un piano pubblico relativo alle modalità con cui intende tutelare la privacy secondo gli standard delle “OECD Privacy Guidelines”;
- costringere Google a fornire un ragionevole accesso ai dati personali da parte delle persone a cui questi ultimi fanno riferimento;
- costringere Google ad una significativa policy di distruzione dei dati partendo dai cookie che potrebbero permettere l’identificazione dell’utente;
L’operazione di acquisto dovrebbe concludersi, salvo ostacoli legali, entro la fine dell’anno. Alle contestazioni EPIC Doubleclick ha risposto «negando che ci sia un piano suo e di Google per mettere insieme i vari dati anonimi che i loro servizi automatizzati raccolgono sulle attività dei consumatori sul web e sui comportamenti di ricerca Internet».