Con i suoi piedi metallici incollati alla pedana, il movimento degli arti a scatti e il volto poco umanoide racchiuso in una maschera di alluminio, Eric sembra uno di quei robot usciti dalle pellicole fantascientifiche degli anni ’50. Si tratta invece di un automa ancor più vecchio, risalente addirittura al 1928, il primo tra quelli realizzati nel Regno Unito. A progettarlo furono William Richards e Albert Herbert Reffell, due veterani della prima guerra mondiale.
Dopo la comparsa sul palco londinese della Exhibition of the Society of Model Engineers (di seguito il filmato dell’epoca), ha fatto il giro del mondo per incontrare esponenti del mondo politico e celebrità, facendo poi perdere per sempre le proprie tracce. Rubato, distrutto o smantellato per riutilizzarne le parti, nessuna di queste ipotesi è mai stata confermata né smentita. Ora, con il supporto dello Science Museum di Londra, è stata lanciata su Kickstarter una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere i fondi necessari alla sua ricostruzione. Serviranno 35.000 sterline, circa 44.000 euro.
Il progetto è un omaggio alla memoria, un’iniziativa messa in campo per sensibilizzare addetti ai lavori e non dei progressi effettuati nei campi della robotica e dell’automazione in meno di un secolo. Eric, dal canto suo, rappresentava un’unità avveniristica: poteva essere controllato “da remoto” (i movimenti erano conferiti da un sistema a puleggia nascosto nella pedana) ed era in grado di parlare. La realizzazione è stata affidata all’artista Giles Walker e richiederà un massimo di tre mesi. Se la campagna di finanziamento dovesse concludersi con successo, il debutto in pubblico andrà in scena in ottobre, poi il robot verrà esposto all’interno di un’esibizione a partire dal febbraio 2017.