A poche ore di distanza dalle dichiarazioni del CEO Larry Page sui progetti di Google, anche Eric Schmidt interviene per fornire il suo parere su alcune questioni legate al business di Mountain View, con una lunga intervista rilasciata alla redazione di Bloomberg. Messa da parte la diplomazia, Schmidt parla apertamente di come la piattaforma Android stia avendo la meglio sul concorrente iOS di Apple in ambito mobile.
Stiamo assistendo a un avvicendamento epocale per quanto riguarda le due piattaforme, paragonabile a quello che si è visto vent’anni fa in ambito desktop tra Microsoft e Apple. Stiamo chiaramente vincendo questa sfida.Eric Schmidt
Parole forti, supportate dai dati provenienti dal mercato. Il sistema operativo mobile di Google ha letteralmente fagocitato la fetta più grande del settore smartphone, arrivando al 74,2% di market share nel mese di novembre e relegando il rivale di Cupertino alla seconda posizione con un gap quasi incolmabile. Prosegue anche il recupero in ambito tablet, con una quota che stando alle statistiche IDC diffuse la scorsa settimana è arrivata al 42,7% (contro il 53,8% di iOS). Ciò nonostante la piattaforma si presenta ancora tutt’altro che esente da critiche o aspetti da migliorare, sia per quanto riguarda l’efficacia delle protezioni contro i malware che il mai risolto problema legato all’eccessiva frammentazione.
Nel suo intervento il presidente esecutivo di bigG ha affrontato anche la questione relativa al social network Google+, che nonostante un tasso di crescita al di sopra delle aspettative iniziali vede ancora ben lontano il raggiungimento del concorrente Facebook. Servirà altro tempo per assottigliare il divario tra le due realtà, ma l’introduzione di funzionalità come le Community annunciate proprio nei giorni scorsi sembrano poter condurre la piattaforma nella giusta direzione.
C’è spazio infine per parlare della questione legata al cosiddetto “double irish – dutch sandwich”, ovvero la pratica di esportare i profitti generati nel vecchio continente verso paradisi fiscali, in modo da evitare il versamento delle imposte nelle casse dei paesi europei. Si è tornati a discuterne ieri, dopo la diffusione di informazioni secondo le quali Google avrebbe dirottato 9,8 miliardi di dollari alle Bermuda, sottraendosi così al pagamento di tasse per circa due miliardi di dollari. Ecco il punto di vista di Eric Schmidt.
Paghiamo le tasse nei modi stabiliti e consentiti dalla legge. Sono molto orgoglioso della struttura che abbiamo organizzato per il versamento delle imposte. Lo facciamo basandoci sugli incentivi che ci vengono messi a disposizione dai governi.Eric Schmidt