Intervenuto sul palco della conferenza FT Innovate di New York organizzata dal Financial Times, Erich Schmidt ha parlato di alcuni temi riguardanti l’ecosistema di prodotti e servizi legato al gruppo di Mountain View. Tra questi anche Google Glass, ovvero gli occhiali per la realtà aumentata sui quali motore di ricerca sta lavorando ormai da anni, ma la cui commercializzazione sembra essere ancora piuttosto lontana.
Pochi giorni fa si è parlato di una possibile seconda versione, diversa rispetto a quella disponibile oggi sia per quanto riguarda il design che per le funzionalità offerte. Le parole di Schmidt sembrano confermare questa ipotesi. Il chairman dell’azienda dichiara che Glass sarà venduto al pubblico solo “quanto sarà pronto”, chiarendo dunque l’intenzione di non distribuire un dispositivo “work in progress”. Stando al suo intervento, non è da escludere la possibilità che l’edizione finale sarà di gran lunga differente rispetto a quella offerta oggi agli sviluppatori. In altre parole, l’appuntamento con i negozi potrebbe slittare ben oltre il 2015 ormai alle porte, rischiando di far scemare in questo modo l’interesse finora suscitato negli utenti.
Un altro punto toccato nel corso della discussione è quello relativo all’intelligenza artificiale. Un argomento tornato in voga di recente, sia per le dichiarazioni (secondo qualcuno eccessivamente allarmistiche) di Elon Musk che per l’intento di creare un comunicato etico interno a DeepMind, società acquisita quest’anno proprio da Google. Il nocciolo della questione è rappresentato dai potenziali rischi legati ad uno sviluppo incontrollato delle tecnologia di IA, che un giorno potrebbero rappresentare un pericolo concreto per l’umanità intera. Interpellato a tal proposito, Schmidt liquida l’intervistatore con una battuta.
L’ultima volta che ho controllato il cavo di alimentazione era nelle nostre mani.