Eric Schmidt è comparso sui canali Fox negli Stati Uniti per offrire un resoconto sommario su quelle che sono le novità del proprio gruppo in relazione alle interrelazioni con i software Microsoft: «Occorre creare un ponte tra i nuovi utenti, quelli giovani, e quelli preesistenti». Ma Schmidt è passato oltre e, sfoderando un piccante umorismo, ha pizzicato Microsoft ove più avverrà lo scontro nei prossimi mesi: la ricerca online.
Nei giorni passati furono vari i tentativi portati avanti per avere da Google un commento relativo al rivale Bing. Fino ad oggi ogni giudizio era rimasto sostanzialmente in sospeso, con Mountain View a prendere tempo e con Microsoft ad urlare ai quattro venti il suo «Bing & decide». Schmidt ha ora rotto il ghiaccio, e non ha usato parole dolci: «Non il primo tentativo per Microsoft. Lo fanno circa una volta all’anno». Quindi: «Non penso che l’arrivo di Bing abbia cambiato ciò che stiamo facendo. Noi lavoriamo nella ricerca e facciamo cose di enorme successo grazie alla virtù dell’innovazione». Il CEO Google mette semplicemente Bing su un piano differente: «Google lavora per offrire le informazioni e organizzarle. Yahoo ha una strategie differente. Penso che Bing si evolva secondo una strategia ancor diversa».
Eric Schmidt parla su Fox
La prima settimana di Bing è andata a gonfie vele. L’eco online, la promozione televisiva e la curiosità per una novità che si affaccia al web hanno attirato un alto numero di utenti, portando addirittura il motore a superare temporaneamente Yahoo come secondo motore di ricerca al mondo. Pur non mettendo in alcun modo in crisi la leadership di Google, quindi, Bing sarebbe riuscito a far parlare di sé uscendo bene dalle prime prove, peraltro con una strenua battaglia di giudizi combattuta su blog e media per la creazione del giusto sentimento iniziale nei confronti del motore.
Comscore ha confermato in queste ore la bontà dei dati precedenti: Bing ha davvero occupato una consistente fetta di mercato, ma è evidentemente chiara a tutti l’aleatorietà di tale risultato. Quando la promozione scenderà ed il passaparola rallenterà, infatti, Bing dovrà dimostrare di aver fidelizzato parte dell’utenza. Solo a quel punto i motori di ricerca incroceranno davvero le armi nel solito tira e molla quotidiano fatto di query e di SERP.