“In the Plex: How Google Thinks, Works and Shapes Our Lives”: il nuovo libro di Steven Levy si presenta al pubblico con un retroscena succoso sul mondo di Google. Eric Schmidt, CEO uscente, avrebbe infatti tentato di offuscare alcune pagine indicizzate dal motore per nascondere alcune informazioni sulla propria persona che, per motivi non del tutto chiari, il numero uno del gruppo avrebbe preferito lasciare nell’oblìo.
Le informazioni che Schmidt avrebbe tentato di nascondere sarebbero relative ad alcune donazioni effettuate in occasione dell’ultima tornata elettorale USA che ha visto Barack Obama diventare Presidente degli Stati Uniti. Schmidt a suo tempo si è schierato pubblicamente in favore dei Democratici ed in favore dell’attuale Presidente, impegnandosi anche personalmente nella raccolta fondi a favore dell’elezione dell’ex-senatore dell’Illinois. Oggi, per motivi ovviamente ignoti, Schmidt potrebbe però preferire una posizione più defilata rispetto a qualche anno fa, celando in qualche modo i dati pubblici relativi al suo impegno finanziario diretto.
Anzitutto occorre sottolineare come il tutto sia frutto di una anticipazione di un libro in uscita, senza conferma alcuna da parte di Google e senza commento alcuno da parte del diretto interessato. Secondo quanto ipotizzato da Levy, Schmidt avrebbe in particolare fatto pressione sul team responsabile della ricerca su Google, chiedendo di celare alcune pagine senza tuttavia ottenere soddisfazioni per le proprie ricerche. A fermare il tentativo del CEO sarebbe stata Sheryl Sandberg, ai tempi responsabile Google ed oggi Chief Operating Officer di Facebook, la quale considerò irricevibile la proposta.
Una volta perduto il ruolo di CEO, Eric Schmidt potrebbe cercare altre occupazioni anche al di fuori di Google. In particolare si è ipotizzato per il suo futuro anche un ruolo di prim’ordine in un talk show televisivo. Se il futuro è ignoto, il passato dovrà invece rimanere pubblico: Google non offre vie preferenziali per il diritto all’oblìo, nemmeno al suo CEO.