La spazzatura si accumula non solo sulla Terra, ma anche nello spazio. Per questo l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha approvato la missione ClearSpace-1 con il lancio previsto nel 2025, per ripulire l’orbita dai detriti e oggetti inattivi. Si stima infatti che nello spazio ci siano più di 3000 satelliti non funzionanti, ma lo scopo della missione è quello di stabilire un nuovo mercato di servizi, che prevederà la rimozione della spazzatura spaziale e la manutenzione in orbita.
Il contratto è stato siglato con il consorzio commerciale guidato dalla start-up svizzera ClearSpace, uno spin-off dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, che dovrà inoltrare una proposta prima che il progetto inizi a marzo. Luc Piguet, fondatore di ClearSpace, ha dichiarato:
La questione dei detriti spaziali è più urgente che mai. Oggi abbiamo circa 2.000 satelliti attivi nello spazio ed oltre 3.000 non funzionanti. Nei prossimi anni il numero di satelliti crescerà con mega-costellazioni per le telecomunicazioni e migliaia di satelliti in orbita bassa. È evidente la necessità che un ‘carro attrezzi’ rimuova i satelliti non operativi da questa regione altamente trafficata.
Il Direttore Generale dell’ESA Jan Worner ha fatto poi un esempio piuttosto esplicativo: si immagini quanto sarebbe pericoloso navigare in alto mare insieme a tutte le navi, ma ancora alla deriva sull’acqua, affondate nel corso della storia. Sia ESA che NASA quindi stanno studiando nuove tecnologie per rimuovere attivamente i grandi detriti nell’orbita terrestre.
Il primo obiettivo di ClearSpace-1 sarà condurre un robot dotato di quattro braccia meccaniche per rimuovere un pezzo del razzo Vega, lanciato nello spazio nel 2013, cioè lo stadio superiore Vespa (Vega Secondary Payload Adapter), che ha una massa di 100 chilogrammi. Dopo che sarà immobilizzato tra le braccia robotiche, la spazzatura spaziale sarà lasciata bruciare nell’atmosfera. Se questa missione avrà successo ne arriveranno altre più grandi e ambiziose.