È stato ribadito più volte come l’esordio di Windows 7 sia andato ben oltre le più rosee aspettative di Microsoft, ma le statistiche diffuse nei giorni scorsi dalla società di ricerca americana NPD Group hanno dell’incredibile. Secondo questi nuovi dati, il neonato sistema operativo di Redmond ha battuto il suo predecessore Windows Vista, superandone le vendite USA durante i primi giorni di commercializzazione addirittura del 234%.
Va specificato che nel conteggio rientrano sia le copie acquistate in negozio che quelle comprate dai consumatori durante la fase di preordine iniziata nel luglio scorso.
A causa invece dell’aggressiva politica dei prezzi messa in campo da Microsoft per lanciare il nuovo prodotto, l’aumento dei ricavi si attesta intorno all’82%.
Focalizzando l’attenzione sulla vendita di PC equipaggiati con il nuovo S.O., Windows 7 fa registrare il 6% in meno rispetto a quanto fece Vista tre anni fa. Una tendenza che, con tutta probabilità, può essere collegata alla crisi ancora tutt’altro che superata del settore hardware, nonostante i produttori abbiano fin da subito offerto soluzioni a basso costo.
Già nei giorni antecedenti allo scorso 22 ottobre, data che ha segnato l’esordio ufficiale del S.O., le grandi catene americane di distribuzione informatica hanno infatti proposto piattaforme desktop e portatili a prezzi decisamente appetibile. Per esempio, la palma del computer Windows 7 più economico spetta al Gateway EC1410U, spinto da una CPU Celeron 743 da 1.3GHz, in vendita a soli 399 dollari (circa 270 euro).