La decisione di alcuni grandi retailer come Walgreen (e prossimamente a quanto pare anche Blockbuster) di consentire nei propri punti vendita l’accesso ad un catalogo molto più ampio del solito, disponibile in forma virtuale, e masterizzare al volo (15 minuti) il film che ci interessa è una delle prime applicazioni reali, o meglio fisiche, del concetto di coda lunga.
Finalmente cioè la teoria espressa per primo da Chris Anderson, direttore di Wired, nel 2004 secondo la quale internet, consentendo un’offerta talmente più ampia di quella tradizionale, rende un segmento di business molto valevole le nicchie, che aggregate formano un pubblico molto più ampio di quello tradizionale e generalista, trova un’applicazione anche nel mondo reale, portando un po’ della complessità del mondo di internet nella realtà.
Fino ad ora infatti questa teoria, estremamente utile a capire il funzionamento di molte dinamiche di internet anche oltre il semplice commercio, non era riuscita a dare conto di queste dinamiche anche nel mondo reale, ancora dominato da un tipo di distribuzione dei contenuti che predilige quelli generalisti graditi dalla massa e confina quelli di nicchia (se non bandisce quelli di nicchissima).
I negozi dotati dei chioschi per masterizzare al volo, avranno la possibilità di mettere a disposizione di tutti cataloghi infiniti di film, per i quali non sarà necessario pagare costi di storing, produzione, distribuzione ecc. ecc. Tutte cose che hanno sempre trattenuto le catene tradizionali dal mettere sui propri scaffali il cinema di nicchia, quello più autoriale o anche più vecchio, trasformando le grandi catene in veri e propri centri commerciali dei blockbuster (come onestamente si è definita la più popolare).
Ma lo stesso potrebbe valere per i dischi qualora l’esperimento si tramutasse in un successo. Cosa che porterebbe con intelligenza nei negozi tradizionali (e quindi a tutte le persone, anche quelle non baciate dalla rivoluzione digitale) quelle dinamiche che si sono rivelate killer in rete.