The Infinite Drum Machine non è certo uno di quei progetti di machine learning che contribuiranno a cambiare il mondo, come affermato da Google. Ciò nonostante, dimostra una volta di più quali siano le enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale e quale la versatilità delle sue applicazioni nel mondo reale. Si tratta di un esperimento basato su un algoritmo chiamato t-SNE, lo stesso già impiegato la scorsa settimana per un’iniziativa legata alla piattaforma Arts & Culture.
Come intuibile già dal nome, si tratta di una drum machine, diversa però da quelle solitamente impiegate dai musicisti per le esibizioni live e per generare pattern di batteria e percussioni. Il sistema è stato istruito in modo da ricevere in input migliaia di suoni, non accompagnati da alcun tag o descrizione, per analizzarli e catalogarli in maniera del tutto autonoma in base alla loro forma d’onda. In altre parole, è in grado di capire la natura di un breve spezzone audio e di mettere insieme quelli con caratteristiche simili: i suoni dei clacson, quelli di un foglio di carta accartocciato, i fischi, rumori legati al cibo, campane e così via.
Il sito dell’esperimento è interattivo e mostra una mappa bidimensionale all’interno della quale navigare liberamente alla ricerca di suoni più disparati. Non è tutto: li si può selezionare a piacimento e mettere in sequenza su una timeline di 16 battute, così da creare un loop da riprodurre liberamente. Presenti anche un metronomo per stabilire i BPM e un pulsante per generare la traccia in modalità random. Purtroppo manca il tasto Download per scaricare quanto ottenuto.
The Infinite Drum Machine, così come altri progetti Google di questo tipo, è completamente aperto e il suo codice è stato reso pubblico e accessibile alla community di sviluppatori. Chiunque può mettervi mano per ottimizzarlo o per trarne ispirazione dando vita ad altre iniziative basate sull’intelligenza artificiale.