Etico sbloccare smartphone con il dito di un morto?

Dopo essersi presentata alle pompe funebri, la polizia USA voleva sbloccare il telefono di un uomo ucciso usando il suo dito: sollevate questioni etiche.
Etico sbloccare smartphone con il dito di un morto?
Dopo essersi presentata alle pompe funebri, la polizia USA voleva sbloccare il telefono di un uomo ucciso usando il suo dito: sollevate questioni etiche.

Mentre gli smartphone diventano sempre più importanti per le indagini, ci si chiede quanto lontano siano disposte ad andare le forze dell’ordine per sbloccare uno smartphone. La polizia di Largo, in Florida (Stati Uniti), si è rivolta a un’agenzia di pompe funebri per premere il dito di un morto contro il suo telefono in un tentativo di sbloccare il device mediante le sue impronte digitali, come parte delle indagini. Si sollevano così questioni etiche.

Secondo quanto reso noto dal Tampa Bay Times, il telefono in questione apparteneva al trentenne Linus Phillip, ucciso da un poliziotto di Largo lo scorso mese in seguito a un tentativo di fuga, fatto prima che l’ufficiale potesse perquisirlo. Così, due agenti del Dipartimento di Polizia locale hanno chiesto di vedere il cadavere per poi cercare di sbloccare il suo dispositivo mobile con il dito dell’uomo, ormai senza vita. Il tentativo non sarebbe andato a buon fine, però.

Viene riferito che la polizia voleva effettuare in tal modo una ricerca sul telefono come parte dell’inchiesta sulla morte del giovane, oltre a volerne analizzare i dati per un’indagine separata, correlata alla droga. Ne la fidanzata né la famiglia sono state informate dalla polizia o dalle pompe funebri, forse per evitare la possibilità che nascondessero eventuali prove.

Anche se non è chiaro quale sia la marca del telefono di proprietà di Phillip, Engadget anni fa aveva concluso che un dito da un cadavere non avrebbe sbloccato un iPhone. Questo perché il sistema Touch ID utilizza un sensore capacitivo – insieme a uno a radiofrequenza – che viene attivato dalla leggera carica elettrica che attraversa la pelle; la tecnologia utilizzerebbe proprio quella per percepire il tocco, carica elettrica che ovviamente non si ha quando la persona è defunta.

Ma mentre dal punto di vista legale i poliziotti non hanno sbagliato – e non avevano nemmeno bisogno di un mandato di perquisizione dato che l’aspettativa di privacy finisce con la morte della persona – l’azione delle forze dell’ordine di Tampa solleva delle questioni etiche. La fidanzata di Phillip, Victoria Armstrong, ha detto di sentirsi violata e mancata di rispetto dalle azioni degli ufficiali.

Gli esperti legali concordano tutti sul fatto che ciò che gli investigatori hanno fatto è legale, ma si chiedono se sia appropriato. La sicurezza del telefono tramite caratteristiche come il rilevamento dell’impronta digitale o del volto dell’utente è disponibile solo da pochi anni, rendendola una nuova sfida per la polizia, che sta cercando di utilizzare vari metodi – tra cui il dispositivo GrayShift – per sbloccare un device senza il consenso del suo proprietario. Non è comunque la prima volta che si ricorre al dito di un cadavere per riattivare il suo device.

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