Huawei ha presentato il nuovo Mate 10 a Monaco. La presentazione non è stata tanto focalizzata sul concept singolo che l’intelligenza artificiale migliori la vita, quanto su tutto quello che, con il nuovo Mate 10, si potrà fare, e che prima non era possibile. Mate 10 infatti è il primo smartphone Android ad integrare un System-on-a-chip che è provvisto di NPU, ovvero Neural-Network Processing Unit. Un pacchetto di transistor adibito esclusivamente alla “masticazione” di immagini, audio e video.
A spiegare meglio il nuovo smartphone, dopo la conferenza, è stato Ettore Patriarca, Direttore Marketing di Huawei Italia.
Ettore Patriarca: vi presento il Mate 10
Cos’è questo Huawei Mate 10?
«Il Mate 10 Pro in realtà rappresenta qualcosa in più di uno smartphone, è il passaggio alla maturità di Huawei, è il passaggio al telefono intelligente. È il primo nostro smartphone con il nuovo Kirin 970 [il primo con Neural-Network Processing Unit, NPU]. L’intelligenza artificiale è un bellissimo concetto, che può essere astratto se non collegato al beneficio dell’utente. Mate 10 è in grado di imparare, rispetto all’utilizzo che noi ogni giorno ne facciamo, e quindi anche di predire gli utilizzi futuri. Volendo fare un esempio pratico, prima, nello scatto di una foto, nell’inquadratura si doveva mettere a fuoco un numero di soggetti (uomo, donna, cane, gatto, albero, pietra). Oggi Mate 10 è in grado di capire e quindi di ottimizzare la messa a fuoco rispetto a voi due che siete soggetti umani, e quindi si presume che siate i protagonisti rispetto agli altri elementi. In passato sarà capitato che si mettesse a fuoco allo stesso modo il ramo di un albero e una persona, semplicemente perché lo smartphone li “vedeva” allora stesso livello. Inoltre, Mate 10 è in grado di elaborare fino a 2.000 immagini al minuto, quindi si può immaginare il risparmio in termini di prestazioni e di energia. Anche la velocità dello scatto è migliorata. questi sono tutti micro-momenti che togli alla funzione della batteria.
Sappiamo che il machine learning, il cuore del nuovo Kirin 970, non è proprio AI. Sappiamo anche che il machine learning, però, è un passaggio forzato. Tra l’altro [la nostra piattaforma] è open source, quindi tutti potranno sviluppare delle applicazioni, sarà un ecosistema in evoluzione e non un sistema chiuso. In realtà la grande svolta rappresenta il passaggio dal definire uno smartphone, al definire un telefono intelligente, un ecosistema».
Lo scorso anno, Mate 9 costava di più.
«Sì, l’anno scorso in realtà lo abbiamo lanciato a poco di più, qui abbiamo fatto una grande evoluzione adottando due scelte strategiche diverse. Innanzitutto abbiamo identificato un solo prodotto: in Italia, al lancio, ci sarà solo il Mate 10 Pro. Il prezzo è competitivo, 849€ che, per le caratteristiche e il contesto che si è creato nel mercato, sono assolutamente eccellenti. D’altra parte dobbiamo anche assicurare la stabilità del prezzo».
Sono disponibili altre versioni?
«Ci saranno il Mate 10 Pro e il Mate 10 Porsche Design a 1.395€ disponibile in due colori, almeno per la fase di lancio che sarà a metà Novembre in tutti i canali. Successivamente, sono previsti anche altri due colori che sono il Moka e il Gold».
Sappiamo tutti ormai che la gamma Mate è per un utente più consapevole. Come si posiziona nello specifico Mate 10?
«Parlando di posizionamento, ci sono P10 e P10 Plus che sono i prodotti sintesi di fotografia e design. I Mate hanno un’azione diversa sul mondo performance e design assolutamente, anche legato ad un mondo business che ha esigenze più evolute. Queste sono le due proposizioni abbastanza diverse, l’evoluzione è in questa direzione: ottimizzare le prestazioni attraverso l’intelligenza artificiale. Il processore Kirin 970 che produciamo noi, non sarà più in caso isolato, e lo schermo OLED è ottimizzato, per cui si ha una fruizione del contenuto veramente importante. Ciò che ci contraddistingue è la semplicità delle cose, abbiamo parlato di intelligenza artificiale, ma anche di come collegare il telefono ad un monitor per continuare a lavorare o per guardare semplicemente un film. In realtà viene utilizzato anche come mouse. Tenendo sempre conto della salvaguardia della privacy, se arriva un messaggio, questo non viene proiettato nello schermo per evitare incidenti diplomatici».