Il Parlamento Europeo vuole parlare con Mark Zuckerberg per discutere del futuro del social network e della gestione dei dati degli iscritti a seguito dell’imminente entrata in vigore del Regolamento europeo sulla privacy (GDPR). L’invito, per il momento, è caduto nel vuoto, nel senso che il CEO e fondatore di Facebook non ha ancora dato alcuna risposta. L’Europa non ha alcun potere legale per forzare un’audizione ma alcuni Parlamentari europei auspicano che Mark Zuckerberg, dopo le sue udienze al Congresso, possa decidere di venire a parlare anche con le autorità europee.
I quesiti che i parlamentari europei avrebbero da sottoporre al CEO di Facebook sarebbero molti. Per esempio, informazioni sui 2.7 milioni di profili europei coinvolti nello scandalo di Cambridge Analytica, oppure comprendere se il social network intenda seguire davvero le nuove norme previste dal GDPR che entreranno in vigore il prossimo 25 maggio. Non mancherebbero anche domande su come Facebook intenda tutelare i dati degli europei trasferiti in America, se la piattaforma sosterrà l’ePrivacy, un altro regolamento sulla gestione dei dati attualmente in discussione, ed altre domande relative alle tasse.
Il Parlamento Europeo vuole quindi discutere con Mark Zuckerberg di alcuni temi molto importanti anche per capire se Facebook intenda collaborare con le autorità europee per lo sviluppo di un sistema più sicuro per la privacy digitale delle persone.
Purtroppo, al momento, non si sono segnali che Mark Zuckerberg possa accettare l’invito dell’Unione Europea anche se i vertici europei continuano a premere per una sua udienza.
L’Europa sembra avere le idee ben chiare su come muoversi in materia di privacy online e l’entrata in vigore del GDPR sarà solo la prima di una serie importanti iniziative per la difesa dei dati personali delle persone. In America, invece, la situazione è molto più fluida e meno chiara.
Dopo le due udienze di Mark Zuckerberg alla Camera ed al Senato, si è iniziato a discutere della possibilità di nuove regole in materia di privacy ma non è stato posto sul piatto nulla di concreto. In realtà, sono state fatte alcune proposte, di cui l’ultima proprio alcuni giorni fa ma trattasi appunto solo di proposte che non hanno ancora ottenuto alcuna approvazione.
Le Autorità americane sembrano, comunque, intenzionate a produrre un nuovo regolamento, magari prendendo ad esempio quello sulla GDPR più volte richiamato durante le audizioni, tuttavia appare evidente che i tempi non saranno certamente brevi.