Da tempo non si parla d’altro: il temuto three strikes model, il provvedimento che annuncia disconnessioni dalla rete Internet per gli utenti di filesharing. Proprio per questo motivo i colleghi di Ars Technica si sono chiesti come questo provvedimento venga recepito dagli sharer.
Lo scorso marzo in Gran Bretagna è stato condotto uno studio che ha messo in evidenza come il 70% degli utenti di P2P sarebbe disposto ad abbandonare le attività di sharing anche solo dopo un avvertimento legale.
Recentemente uno studio condotto da The Leading Question e Music Ally ha dimostrato come la percentuale di probabili redenti dal filesharing sia in realtà nettamente più bassa. Per prima cosa, la ricerca sottolinea come solo il 18% degli utenti europei è solito utilizzare sistemi di P2P, di conseguenza il numero di utenti soggetti al three strikes model è davvero esiguo. Secondariamente, di questi utenti addirittura il 37% ammette di voler continuare l’attività di sharing nonostante gli avvertimenti e il rischio di connessione.
Il three strikes model, come sostenuto dal CEO di Musica Ally Paul Brindley, rischia quindi di fallire perché:
le lettere di avvertimento potrebbero non far abbastanza per dissuadere il vero target di sharer dal scaricare senza pagare.