L’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, vuole la Luna. L’Europa si affianca quindi a Cina e Stati Uniti in una rinvigorita corsa allo spazio, in particolare verso il nostro satellite. Ci sono diversi segnali importanti a sostegno: la compagnia francese ArianeGroup ha firmato infatti un contratto di un anno con l’ESA per studiare la possibilità di preparare una missione scientifica entro il 2025, con lo scopo di estrarre risorse dalla Luna come la regolite.
Si tratta di un minerale da cui si può ricavare acqua e ossigeno, permettendo così di prevedere una presenza umana indipendente sulla Luna o in grado di produrre il carburante necessario per missioni esplorative più distanti. La missione non prevede l’invio di un equipaggio umano sulla Luna.
L’obiettivo a lungo termine è comunque “avvicinare” sempre di più la Luna: l’ESA infatti ha avviato anche un bando di 500.000 euro, chiamato Metalysis-Esa Grand Challenge, per stimolare le aziende a lavorare su idee e modalità innovative per scovare e usare materiali direttamente sulla Luna. Questo per costruire basi sul satellite e molto altro.
Per questo l’Agenzia Spaziale Europea giocherà un ruolo fondamentale nei prossimi anni: importantissima è la collaborazione, appunto, con l’azienda britannica Metalysis, che in 10 anni ha sviluppato una tecnica che converte ossidi e minerali raffinati in polveri di leghe metalliche. Queste poi sono usate nella stampa 3D per diverse industrie, anche quella aerospaziale.
Il “premio” messo in palio dal bando mira quindi far progredire l’innovazione riguardo lo sfruttamento delle risorse disponibili nello spazio. Questo per contenere i costi ma che in un lontano futuro potrebbero anche sopperire alla scarsità di risorse sulla Terra. I settori coinvolti in questo bando infatti sono la metallurgia, industria mineraria e chimica. Non sarà affascinante come esplorare la faccia nascosta sulla Luna, ma sarà comunque utilissimo a molto altro.