Il Parlamento Europeo ha espresso un’opinione chiara sul futuro di Internet: la rete rimanga aperta e neutrale, e su questi principi vengano svolte le attività di monitoraggio e di azione necessarie per preservare la piena libertà di uno strumento ormai fondamentale sotto ogni punto di vista.
La risoluzione sottolinea la necessità di rinforzare il quadro normativo della telecomunicazione e di monitorare attentamente le pratiche di gestione del traffico internet, in modo da preservarne il carattere aperto e neutrale
Il voto del Parlamento Europeo non è vincolante trattandosi di una risoluzione non legislativa, ma pone alla Commissione Europea un impegno specifico affinché si stipulino vere e proprie linee guida con le quali prevenire ogni possibile deviazione rispetto alle due parole d’ordine imposte: apertura e neutralità. In particolare l’Europarlamento chiede «se siano necessarie ulteriori regolamentazioni per assicurare libertà di espressione, di accesso alle informazioni, di scelta per i consumatori e pluralità dei media», il tutto da completarsi «entro sei mesi dalla pubblicazione del rapporto sull’indagine dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)».
Il voto del Parlamento parte da un assunto pragmatico: la ragionevole gestione del traffico dati è qualcosa di necessario per garantire la piena efficienza della rete, evitando congestioni e malfunzionamenti. Tuttavia la cosa non deve ricondurre a pratiche anticoncorrenziali, perché in tal caso la neutralità non sarebbe più garantita e si travalicherebbe un confine molto pericoloso. Di qui la richiesta di «monitorare con attenzione lo sviluppo delle pratiche di gestione del traffico» affinché «i fornitori di servizi internet non blocchino, discriminino o ostacolino la possibilità per ogni persona di utilizzare o offrire ogni tipo di servizio, contenuto o applicazione che intendano scegliere, indipendentemente dalla fonte o dallo scopo».