«Il 59% degli italiani sono analfabeti informatici, denunciando la mancanza delle conoscenze minime per utilizzare un computer»: l’allarme è lanciato da Eurostat (PDF) e riportato dall’ANSA, ed i dati emergenti non fanno che confermare una tendenza sotto gli occhi di tutti e dimostrata negli anni come uno status rigido, pericoloso, preoccupante e soprattutto privo di adeguati interventi risolutivi. Continua l’agenzia: «l’Italia rispetta le tendenze europee ma con sacche di ignoranza virtuale superiori alla media europea: gli over-55 italiani completamente incapaci di utilizzare il computer sono infatti l’87% del totale.
In generale l’intera situazione europea non è completamente felice, ma in questa speciale classifica il tricolore occupa una posizione quantomeno imbarazzante: penultima (59%), con alle spalle solo la Grecia. A livello generale il problema sembra essere prettamente generazionale, con solo la fascia più giovane in grado di divincolarsi agevolmente tra le maglie dell’informatica. Anche in questa fascia, però, l’Italia occupa una posizione di assoluto rincalzo: ben il 28% dei giovani ignora completamente il mondo dei computer, il che configura un quadro decisamente preoccupante se confrontato all’1% della Svezia, al 5% dell’Austria, al 6% della Polonia.
Per meglio capire i dati è sufficiente analizzare il metodo con cui il sondaggio è stato portato avanti. Se ne ottiene un quadro in cui il 59% degli italiani non sa fare nessuna delle seguenti operazioni:
- usare un mouse per lanciare un programma
- copiare o spostare file
- effettuare copia/incolla
- usare funzioni elementari su un foglio di calcolo
- comprimere file
- scrivere con linguaggi di programmazione specifici
Insomma, 6 italiani su 10 non hanno mai avuto a che fare con un computer. Le cose migliorano di poco se si analizzano i dati relativi alla percentuale della popolazione avente un alto livello di alfabetizzazione informatica: l’Italia risale leggermente la china pur rimanendo in posizioni poco gratificanti. Il sondaggio non va ad approfondire le cause di cotanta ignoranza, ma per meglio capire la situazione italiana andrebbe analizzato un intero contesto sociale, culturale e (ultimo non per importanza) tecnologico: manca la banda larga in gran parte del territorio, manca una cultura specifica nelle generazioni che “insegnano”, manca un traino mediatico su argomenti tecnologici, manca un investimento adeguato in infrastrutture ed educazione. Le colpe possono essere divise tra scuola, società, politica e giurisprudenza. I danni andranno equamente divisi tra tutti in futuro.