Eutelsat ha commissionato la realizzazione di uno speciale satellite che sarà utilizzato per gestire gli scambi di dati tra gli oggetti connessi a banda stretta. Trattasi di un progetto interessante volto a sperimentare l’uso dei satelliti in ambito Internet of Things. Questo satellite sarà posizionato su di un’orbita bassa che è quella maggiormente indicata per la connettività a banda stretta tra gli oggetti.
Infatti, permette di garantire un collegamento satellitare in ogni parte del mondo e può diventare complementare alle reti IoT terrestri tradizionali. Eutelsat LEO for Objects (ELO), questo il nome di questo speciale satellite per l’Internet of Things, sarà lanciato nel 2019 e sarà sviluppato per effettuare il backhaul delle informazioni dagli oggetti situati in aree non servite dalle reti terrestri, oltre ad offrire una soluzione di ridondanza della copertura delle classiche reti di connettività terrestri esistenti.
Per questo progetto, Eutelsat collaborerà con la società Sigfox per analizzare lo spettro usato dal satellite su bande di frequenza ISM (Industrial, Scientific and Medical) e per processare i dati dagli ricevuti dagli oggetti connessi. Un altro obiettivo di ELO sarà quello di sperimentare la connettività all’interno di altre bande di frequenza.
Con questo progetto, Eutelsat punta a sviluppare nuove forme di business all’interno del fiorente mercato delle Internet of Things che continua a crescere a ritmi molto sostenuti.
Il satellite sarà quindi collocato ad un’altitudine compresa tra i 500 ed i 600 Km. Una volta posizionato, il satellite inizierà a raccogliere i dati degli oggetti connessi presenti sulla Terra dotati di antenne omnidirezionali che sono già utilizzate dalle reti IoT tradizionali. I dati che il satellite raccoglierà saranno poi trasmessi ogni giorno a una stazione di terra situata a Svalbard, un arcipelago norvegese del Mar Glaciale Artico.