Che l’ADSL abbia segnato una tappa fondamentale nella diffusione della banda larga a basso costo è ormai un dato di fatto: il vantaggio di riutilizzare la vecchia infrastruttura di rete (il vecchio doppino telefonico, per intenderci) ne ha fatto una tecnologia vincente.
Tutti gli utenti dotati di accesso ADSL hanno a disposizione banda per navigare in Internet ad alta velocità; un buon numero ne ha a sufficienza per fare chiamate VoIP; un gruppo ristretto ne ha abbastanza per vedere un film (il cosiddetto Video on Demand, VoD).
Ma questi servizi sono oggi disponibili a basso costo anche per un’altra ragione: la rete degli operatori è attualmente sovradimensionata rispetto al traffico generato dai servizi distribuiti. La rete, cioè, è in grado di assorbire il carico di traffico e garantire i servizi senza utilizzare particolari accorgimenti.
Ma quali sono le evoluzioni prevedibili? E quali le nuove frontiere per la tecnologia?
Dato che nuovi servizi vuol dire, per operatori e “service provider”, nuovi introiti, due tendenze sono assolutamente prevedibili.
La prima riguarda l’incremento dell’offerta di servizi: in un futuro ormai alle porte non sarà difficile avere accesso a una ricca pletora di canali televisivi (IPTV) e contemporaneamente (per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia).
La seconda tendenza sarà quella di un generale aumento del numero di clienti serviti: qualcuno ipotizza che in un futuro non troppo lontano i servizi a pacchetto (VoIP, IPTV, VoD) prenderanno il sopravvento rispetto ai tradizionali servizi telefonici.
Le tendenze per il futuro, insomma, fanno pensare a un veloce aumento della banda necessaria a distribuire tanti servizi a tanti utenti.
A questa crescente domanda di banda, la tecnologia risponde su due fronti.
Per quanto riguarda le linee di accesso, la tecnologia ADSL sta evolvendo verso tecniche di trasmissione più avanzate che permettano di incrementare la banda utile.
Per quanto riguarda le reti degli operatori, le direzioni sembrano essere due: la prima, semplice ma costosa, è quella di accrescere l’infrastruttura; la seconda, meno semplice ma più economica, è quella di sfruttare le risorse già disponibili in maniera “intelligente”, facendo ricorso alla cosiddetta “Qualità del Servizio”; fornire qualità in rete vuol dire riservare a ciascun servizio un trattamento “ad-hoc”.