Excite lascia l'Europa

Il network statunitense vittima della flessione dei ricavi pubblicitari. Si salvano soltanto Excite Italia e Excite UK. Ma, secondo alcuni, anche il portale britannico potrebbe avere i giorni contati.
Excite lascia l'Europa
Il network statunitense vittima della flessione dei ricavi pubblicitari. Si salvano soltanto Excite Italia e Excite UK. Ma, secondo alcuni, anche il portale britannico potrebbe avere i giorni contati.

Excite@Home, portale
statunitense che gestisce l’omonimo network con diramazioni in gran parte del
mondo, ha deciso di chiudere tutti i suoi siti europei ad esclusione di
quello italiano e di quello britannico. Ma, secondo alcuni, anche su
Excite UK potrebbe presto abbattersi la mannaia dello smantellamento.

Excite@Home è vittima, come molte altre
dotcom, della flessione del mercato
pubblicitario
; per questo motivo la società americana ha deciso di passare
la mano in Francia, Germania e Spagna. La chiusura dei siti dovrebbe scattare a
partire da luglio. E pensare che, soltanto lo scorso aprile, uno dei dirigenti
di Excite aveva dichiarato in un intervista al Financial
Times
: «Piuttosto che ritirarci dall’Europa, vendiamo l’attività per un
dollaro, dopo tutto il tempo e i soldi che abbiamo investito».

La ritirata di Excite comporterà il taglio di 85 posti
di lavoro
. Lo scorso mese, Excite@Home aveva messo alla porta 380
dipendenti ritenuti in esubero, i quali si erano andati ad aggiungere ad altri
250 licenziati all’inizio dell’anno. Il presidente di Excite@Home, Patti Hart,
ha dichiarato: «È spiacevole che le condizioni del mercato rendano necessario terminare
alcuni affari in Europa. Comunque,» ha aggiunto, «rimaniamo ottimisti per quel
che riguarda le prospettive di crescita di Excite UK e di Excite Italia e
continueremo ad impegnarci per far guadagnare i nostri azionisti».

In tutti e due questi paesi, Excite detiene soltanto una
quota dei propri portali; in particolare, Excite Italia è controllato
per il 70 percento da Tiscali, mentre il
portale Excite UK è diviso esattamente a metà tra la netcompany
statunitense e la società telefonica British
Telecom
(BT). E sembra che sia proprio questa alleanza l’unico motivo della
sopravvivenza di Excite UK.

Secondo quanto riportato dal sito inglese TheRegister, se Excite@Home
decidesse di chiudere il portale britannico prima del tempo stabilito dal
contratto con BT, sarebbe passibile di una penale salata. TheRegister ipotizza
che Excite UK potrebbe non arrivare alle vacanze di Natale: «alla fine
dell’anno si compirebbero i tre anni dalla firma del contratto tra Excite@Home
e BT,» scrive il sito: «giusto in tempo per una rottura dell’accordo». La
partnership tra Excite@Home e BT era iniziata nel novembre del 1998; per
ottenere il 50 percento del portale, BT aveva versato 10 milioni di dollari,
oltre 20 miliardi di lire.

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