Il progetto ExoMars dell’Agenzia Spaziale Italiana sta per entrare nella sua fase finale, quella più importante e delicata. Il modulo che raggiungerà il pianeta rosso è pronto a lasciare l’impianto di Thales Alenia Space (Cannes) per il viaggio che lo porterà al cosmodromo di Baikonur (Kazakistan): da lì sarà lanciato nella seconda metà di marzo, con destinazione Oxia Planum, su Marte.
La missione è strutturata in due fasi: la prima costituita dal lancio del Trace Gas Orbiter che raggiungerà l’orbita marziana in sette mesi. Questo e il modulo Schiaparelli, verranno spediti in contemporanea, ma giungeranno a destinazione rispettivamente il 21 e 23 dicembre del prossimo anno. La seconda parte del programma è invece prevista per il 2018 e porterà nel 2019 all’atterraggio sul suolo del pianeta di un rover il cui scopo è quello di cercare e trovare tracce di vita, passata o presente. Gli obiettivi primari sono riassunti brevemente da Roberto Battiston, presidente ASI, che fa riferimento al successo ottenuto con Rosetta e con il lander Philae.
In questa ambiziosa missione siamo il primo contributore ESA e ci aspettiamo di ripetere il successo ottenuto con Rosetta. Non a caso siamo sempre stati pronti a sostenerlo con il massimo sforzo e in tutte le sedi. Questo progetto, nell’ambito delle due spedizioni del 2016 e del 2018, cercherà tracce di vita nel sottosuolo del Pianeta Rosso e forse potrà dare una risposta al mistero della vita nell’Universo.
Un progetto che testimonia la capacità del nostro paese di sviluppare soluzioni avanzate. Lo dimostra la decisione dell’ESA (European Space Agency) di assegnare all’Italia la leadership di entrambe le missioni e la piena responsabilità di tutti i sistemi coinvolti. È nostrana anche la conduzione dello sviluppo di Schiaparelli (uno strumento da 240 cm di diametro e 600 Kg di peso), il drill basato sulla tecnologia di Eni-Tecnomare che andrà a perforare il terreno marziano e a prelevare i campioni di materiale da analizzare. Questo il commento di Mauro Moretti, amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica.
Il progetto ExoMars, che ci vede protagonisti al fianco dell’ASI ha per noi una valenza strategica anche per le significative ricadute occupazionali ed economiche.
Approfondire la conoscenza di uno dei pianeti più affascinanti e misteriosi del sistema solare non ha solo un’importante valenza culturale e non rappresenta esclusivamente un motivo d’orgoglio. I dati raccolti da missioni come quella di ExoMars permetteranno di saperne di più sulle dinamiche che hanno interessato e tutt’oggi ancora interessano l’intero universo, sulle sue origini, su ciò che accade al di fuori della Terra. È il concretizzarsi di uno sforzo che da sempre vede l’essere umano proteso verso l’ignoto, con il desiderio di trovare un fondamento razionale e scientifico a teorie altrimenti solo ipotizzabili. Obiettivi di questo tipo si possono raggiungere solamente attraverso un lungo percorso di ricerca e sviluppo, ricorrendo al contributo di quell’ingegno che l’Italia in questo caso dimostra di poter fornire, affrontando una sfida tecnologica con pochi precedenti. Appuntamento fissato per il mese di marzo: il countdown è già iniziato.