I voli dei droni che sorvolano l’Expò fotografando e riprendendo l’avanzamento dei lavori nell’ambito del progetto “Belvedere in città” gestito insieme a Telecom Italia potrebbero essere irregolari. Una nuova tegola si abbatte dunque sull’Expo 2015 di Milano dopo la “JPG della vergogna” che aveva fatto tanto discutere. L’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile) avrebbe infatti attivato alcuni controlli per verificare se i voli effettuati sopra l’Expò rispettino le regole.
I voli del drone su Expo sono iniziati lo scorso settembre, tuttavia le norme ENAC sull’utilizzo dei droni prevedono che non si possa volare in luoghi densamente abitati e “sulla testa delle persone” mentre le immagini in questione mostrano chiaramente operai a lavoro. Il regolamento entrato in vigore il 30 aprile 2014 prevede, infatti, precise norme e precisi protocolli da rispettare. Il regolamento dell’ENAC per il volo dei droni, prevede la distinzione tra voli in aree critiche e non critiche. Per le prime sono necessarie autorizzazione specifiche, mentre per le seconde è sufficiente rispettare alcune regole tra cui il divieto di sorvolare assembramenti di persone, agglomerati urbani, infrastrutture come autostrade o ferrovie, distare almeno 50 metri dalle persone e 8 chilometri dal perimetro degli aeroporti.
Condizioni che nel caso dell’Expo sembrerebbero essere non rispettate. Nei video, infatti, le immagini mostrano chiaramente operai al lavoro ed i sorvoli sono fatti all’interno di un’area urbana. Inoltre, l’area di sorvolo si troverebbe a soli 7 chilometri dall’aeroporto di Bresso e si sovrapporrebbe all’area del carcere di Bollate che non può essere in alcun modo sorvolata.
Expò, nel frattempo, fa sapere che i voli dei droni rispetterebbe tutte le regole e che la ditta che esegue i voli, Fidogroup, ha inviato tutta la documentazione all’ENAC contenente anche un’analisi dei rischi che ha determinato la non criticità dell’area.
Tuttavia, a seguito di alcune segnalazioni de Il Fatto Quotidiano, l’ENAC ha aperto comunque un’indagine per valutare le reali condizioni dei voli dei droni sull’Expo per verificare se sussista davvero lo status di area area di volo non critica.