Expo 2015 vuol dire cibo, in ogni sua declinazione: è questo il tema che metterà assieme tutte le attività per il grande evento di Milano, tirando così in ballo una molteplicità di ambiti, approfondimenti, persone ed aziende. Anche il mondo dell’innovazione? Si, eccome, e in modo prioritario: la dimostrazione è nella partnership che Microsoft ha firmato con “Friends of the USA Pavilion Milano 2015“, l’organizzazione responsabile del padiglione USA per la prossima Esposizione Universale.
Il Dipartimento di Stato Americano ha le idee chiare in proposito e in Microsoft ha trovato l’alleato ideale: gli USA vogliono essere ancora una volta interpreti della loro storica vocazione ad innovazione ed intraprendente imprenditorialità, cercando nei bisogni del mondo uno slancio continuo di opportunità, lavoro, rischio e successo.
«Siamo entusiasti di questa partnership con Microsoft. Il loro supporto aumenterà ulteriormente la possibilità per i visitatori del Padiglione di vivere un’esperienza innovativa che racconta come affrontare e vincere le sfide globali che riguardano cibo, nutrizione e sostenibilità all’interno di un dialogo su come nutrire il futuro»
Doug Hickey, Commissario Generale per il Padiglione Americano
Il padiglione USA
Il padiglione americano dell’Expo 2015 dovrà avere un effetto “wow": Microsoft se ne dice certa e si carica di questa responsabilità. Al momento non è chiaro quali siano le tecnologie messe in campo poiché il gruppo intende mantenere ancora il riserbo sulla cosa, tuttavia la promessa è elargita: l’esperienza dovrà essere radicale, inculcando nei visitatori il significato che gli Stati Uniti intendono affiancare al concetto di cibo.
Il programma prevede al momento iniziative quali Microsoft CityNext, Nuvola Rosa o #Restart, momenti di coinvolgimento e condivisione che possano esaltare la partecipazione e la contaminazione di idee all’interno dello USA Pavilion. Nell’anno del trentennale in Italia, Microsoft vuole insomma lasciare il segno ed affiancare il proprio impegno a quello USA.
Le prime immagini lasciano intravedere quale sarà l’impatto della bandiera a stelle e strisce sul complesso dell’Expo, ma sui contenuti rimane al momento massimo riserbo. Tutto è segreto, tranne i principi: gli Stati Uniti hanno ben chiaro in mente quale sia il loro ruolo nel mondo del cibo ed intendono affermarlo con forza proprio facendo leva su una partnership strategica come quella con Microsoft.
USA: cibo è innovazione
La partnership con Microsoft arricchirà il programma di EXPO Milano 2015 dimostrando come la tecnologia può giocare un ruolo chiave per rispondere alle sfide del millennio su cibo e agricoltura con l’obiettivo di nutrire 9 miliardi di persone entro il 2050
Phil Reeker, Console Generale USA
La differenza di approccio al cibo tra Italia e Stati Uniti è chiara, evidente, profonda: così come nel nostro paese il cibo è per molti versi il fine ultimo da raggiungere come simulacro del piacere, per gli USA il cibo è anzitutto strumento, mero tramite per nutrizione e salute. Piacere versus utilità, nocciolo vivo della differenza tra le due culture e probabilmente anche motivo primo della pulsione reciproca tra i due paesi.
Durante la presentazione del padiglione USA non si è mai parlato (o quasi) di gusto: cibo è in primis nutrimento, anzi, e le sfide da affrontare sono tante e tali da necessitare un approccio serio alla questione fin da subito.
L’innovazione consente di ottimizzare la produzione, la distribuzione e la gestione di tutta la “supply chain” dell’industria alimentare, rendendo possibile soddisfare la domanda di cibo del pianeta e contribuendo al raggiungimento dei “Millennium Development Goals” delle Nazioni Unite.
La differenza tra Italia e Stati Uniti non va però misurata in termini di competizione o contrapposizione, quanto in termini di complementarità: Microsoft Italia avrà in questo senso un ruolo di collante, poiché potrà fungere da anello di congiunzione tra una visione “europea” del piatto e una visione “americana” della tavola. Culture diverse, storie differenti e approcci divergenti, che necessitano di una contaminazione reciproca per far tesoro gli uni degli altri: apertura, ascolto e cooperazione possono generare nuovo valore.
Per gli Stati Uniti il problema è ormai impellente: entro pochi anni vi saranno miliardi di nuove bocche da sfamare e non si potrà vincere questa sfida se non si miglioreranno sistemi produttivi, sistemi di distribuzione, sistemi di controllo e altro ancora. Se l’industria agroalimentare non troverà il necessario slancio per cambiare modelli costruiti su vecchi standard, insomma, il mondo si troverà di fronte a gravi scompensi (non solo economici) che potrebbero ridisegnare gran parte degli equilibri che si danno oggi per assodati.
Il ruolo di Microsoft
#Restart, uno degli eventi che Microsoft poterà nel padiglione USA, sarà ad esempio un modo per mettere giovani creatività di fronte al problema: l’hackaton avrà lo scopo di trovare «modi migliori per gestire le risorse e il fabbisogno alimentare del pianeta». Se non sarà Expo 2015 a risolvere tutti i problemi, l’Esposizione Universale di Milano avrà comunque la responsabilità di porre il tema all’ordine del giorno, attribuirvi la giusta priorità e fare in modo che tutto il pianeta si ponga l’interrogativo su come risolvere oggi un problema che, già è risaputo, verrà a presentare il conto in tempi relativamente brevi.
Microsoft durante la presentazione del progetto ha spiegato di avere ben presente l’importanza della cosa: 20 milioni di visitatori andranno ad attingere informazioni tra i padiglioni di Expo 2015 e i contenuti dovranno rimanere al centro dell’agenda. Il gruppo intende fare la propria parte in modo proattivo, accompagnando la presenza USA e contribuendo in modo importante alla costruzione del messaggio:
Ci proponiamo proprio di integrare il know-how americano e l’esperienza italiana per produrre valore per tutto il Pianeta presentando idee, soluzioni e progetti utili in risposta alle sfide agroalimentari su scala globale. Le nuove tecnologie possono fare molto e in virtù della nostra expertise intendiamo guidare l’innovazione in ambito food, creando opportunità per i giovani e le start up, ma anche puntando su una proficua collaborazione con le amministrazioni pubbliche in una logica di Smart City
Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia