F-stop, una scala che sembra strana

F-stop, una scala che sembra strana


La velocità dell’otturatore è molto semplice da capire, ma sono in molti, fra i principianti, a fare confusione con l’indicatore dell’apertura. Sia per i valori che ha la scala utilizzata sia perché a numeri più piccoli corrispondono aperture più grandi.

Per esempio chi non conosce la teoria dietro a questi numeri utilizzare f/2,8 sembra un numero strano e scoprire che è più grande di f/4 può complicare ancora di più le cose. Questo numero si chiama rapporto focale, ma lo troverete molto spesso indicato come f-stop e rappresenta una frazione della lunghezza focale. Facciamo un esempio chiarificatore. Se avete un obiettivo con una lunghezza focale da 100mm ed impostate f/4 significa che il vostro diaframma avrà un’apertura di un quarto di 100mm, quindi 25mm.

Se invece avessimo impostato f/8 allora avremmo un’apertura del diaframma di un ottavo di 100mm e quindi 12,5mm. Se avessimo un obiettivo la cui massima apertura arriva a f/1.0 significa che l’apertura è grande quando la lunghezza focale. Qualcuno potrebbe chiedersi cosa accade quando il rapporto focale scende sotto f/1.0.

Per esempio se avessimo un 50mm con apertura massima f/0.95 significa che il diaframma potrebbe arrivare a misurare 52,6mm. Nel corso della storia abbiamo assistito anche alla creazione di obiettivi particolari come alcuni f/0,76 riutilizzati da Kubrik per girare il film Barry Lindon a luce di candela.

Veniamo ora al motivo per il quale la scala del rapporto focale usa come misura dei numeri che a prima vista potrebbero sembrare “strani”. Si tratta della serie di potenze di radice quadrata di 2 come potete vedere dalla tabella qui sotto.


In ogni riga trovate la potenza, il numero risultante ed il relativo numero utilizzato in fotografia. Ogni volta che scendete di una riga verso il basso la luce che passa è dimezzata, mentre salendo è raddoppiata. Se utilizzate una fotocamera dotata delle modalità manuali (P/A/S/M) avrete magari visto numeri come f/6,3 o f/7,1. Sono valori intermedi che si ottengono applicando un incremento parziale fra due misure.

Finora abbiamo preso in considerazione solamente il caso di obiettivi a focale fissa, ma come leggere le indicazioni stampate sugli zoom? Normalmente trovate dei numeri come 18-35mm f/3,5-4,5 e vi informano che l’apertura massima con l’obiettivo a 18mm è f/3,5, cioè 5,1mm, mentre a 35mm arriva a f/4,5 e quindi 7,7mm. L’apertura massima nel secondo caso è lievemente più grande, ma il rapporto focale sembra più piccolo proprio per via della lunghezza focale.

Foto | nayukim
Via | Pixiq

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